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tmw / fiorentina / L'editoriale
Pioli la scelta giusta, ma ora c'è anche il rischio Nazionale. Barricate per i big sul mercato, le speranze di un centenario da protagonista lo meritanoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Tommaso Loreto
per Firenzeviola.it

Pioli la scelta giusta, ma ora c'è anche il rischio Nazionale. Barricate per i big sul mercato, le speranze di un centenario da protagonista lo meritano

Chi ha voluto farsi del male, negli ultimi 2 giorni, avrà osservato con una certa nostalgia (e la stessa stizza di quei momenti) foto e ricordi di quanto avveniva un paio d'anni fa più o meno di questi tempi. Era la lunga coda al campionato, quella seconda chance per i viola di dimenticare la finale di Coppa Italia persa contro l'Inter andando a Praga ad affrontare il West Ham in una storica seconda finale, stavolta di Conference League.

Il malumore generale
Com'è andata a finire quella storia, e quella successiva vissuta ad Atene, è storia nota, molto meno quella che attende al varco i viola. Lasciando da parte i ricordi è comunque da almeno un paio di stagioni che la Fiorentina si ritrova a dover ripartire dalle ceneri di qualche delusione, e stavolta il malumore è certificato da una presa di posizione della tifoseria che lascia pochissimo spazio all'immaginazione. Eppure tra i pro e i contro del momento di stallo che vive il club vien da scegliere i primi, seppure non manchino ancora ostacoli sul percorso dell'immediato futuro.

Pioli la scelta giusta
In primis la società pare aver individuato in Pioli l'uomo giusto per ripartire con una squadra che ha già confermato il suo portiere e che vedrà in quella per la punta la partita più importante dell'estate. A giudicare da com'è andata con gli ultimi due allenatori la figura del tecnico parmigiano sembra la migliore, a prescindere dalle difficoltà dettate dal contratto con l'Al Nassr e adesso persino dalle idee della Federazione per un'eventuale sostituzione di Spalletti, e non solo per esperienza e doti umane e tecniche del soggetto in questione. Pioli in questo momento ha il potere di compattare un ambiente fin troppo diviso, e il fatto che in passato abbia frequentato il Franchi può diventare un punto di forza che la Fiorentina fino a oggi ha dimostrato di non voler sfruttare.

Difendere i pezzi pregiati dalle avances del mercato
Questo per dire che in un clima d'inevitabile sfiducia il club viola ha comunque posto dei primi paletti incoraggianti, quelli legati a un miglioramento che il prossimo anno non può che significare quinto posto o vittoria della Conference, senza contare che la stessa rosa a disposizione sembra finalmente buona per essere semplicemente migliorata piuttosto che stravolta. Servirà allora, oltre che impostare con il nuovo tecnico un percorso condiviso, difendere il più possibile i pezzi pregiati dalle avances del mercato. Se per Dodò i giochi sembrano fatti, per esempio, su altri elementi la Fiorentina farà bene ad alzare un muro, da Gosens a Comuzzo, da Kean (ovviamente) a quel Mandragora assoluto protagonista dell'ultima stagione.

Le speranze di vivere un centenario da protagonisti
Insomma al netto delle diverse vedute sul valore del piazzamento raggiunto al sesto anno di gestione di Commisso non tutte le speranze di vivere da protagonisti l'annata del centenario debbono esser considerate perdute. A patto che a Pioli o chi per lui vengano consegnate quelle famose basi che gli stessi dirigenti avevano tirato in ballo non più tardi di qualche mese fa, quando la squadra allora allenata da Palladino si preparava al rush finale della stagione. Perchè oltre a quella sulla panchina è soprattutto nella squadra che una nuova rivoluzione spazzerebbe via quanto di buono rimasto dopo l'ultima annata.