Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroMondiale per ClubCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / fiorentina / Copertina
Dzeko domattina a Roma per le visite. In viola per zittire gli scettici: l'ha già fatto all'InterTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:00Copertina
di Ludovico Mauro
per Firenzeviola.it

Dzeko domattina a Roma per le visite. In viola per zittire gli scettici: l'ha già fatto all'Inter

È iniziato già da ore il conto alla rovescia per l'ufficialità di Edin Dzeko quale nuovo attaccante della Fiorentina. L'attaccante sbracherà in riva all'Arno da parametro zero, dopo l'addio al Fenerbahce, sottoscrivendo un contratto annuale con opzione per un'altra stagione legata al numero di presenze raggiunte nell'annata ormai alle porte, percependo un ingaggio poco al di sotto dei 2 milioni di euro. Il bosniaco sarà domattina a Roma per svolgere a Villa Stuart le visite mediche di rito, successivamente si recherà al Viola Park per concludere l'iter di accoglimento da parte della sua nuova squadra, andando a rappresentare l'unica attuale certezza in un reparto d'attacco ancora tutto da scrivere.

Capitolo Gudmundsson
Perché dei due pilastri che sono stati con Palladino i riferimenti del reparto offensivo, ancora non v'è certezza. Il primo è Albert Gudmundsson, per il quale la Fiorentina deve prendere una decisione entro il 24 giugno - termine entro il quale vanno esercitati i diritti di riscatto in Italia -. Ad ora il club viola non pare orientato a sfruttare l'opzione in suo favore e sborsare al Genoa i 17 milioni di euro pattuiti per il riscatto, ma tra i dirigenti viola e quelli rossoblù è in programma un summit per ritrattare l'accordo, con la Fiorentina che non mette in discussione le doti del giocatore ma, complice anche l'incognita processuale, vuole provare a rinnovare il prestito o comunque abbassare le cifre dell'operazione. Dal canto, la società ligure si dice tranquilla sul conto dell'islandese, conscia del fatto che il numero 10 è un patrimonio della loro proprietà nonostante il club di Commisso voglia ancora tenerlo con sé. Lo confermava poche ore fa il ds ligure, Marco Ottolini.

Capitolo Kean
L'altro attaccante su cui grava tutt'altra situazione è Moise Kean, tentato fortemente dalle ingenti somme di denaro provenienti dal Medio Oriente. L'Al Qadsiah sta infatti corteggiando il centravanti da giorni, intento a pagare la clausola da 52 milioni alla Fiorentina e accaparrarsi il cartellino. Da parte sua, il classe 2000 non ha ancora sciolto le riserve, ha sempre fatto capire al club di stare bene a Firenze ma la proposta da 15 milioni di euro annui da parte dei sauditi lo porta a riflettere, oltre agli interessi che sa di avere su di sé anche dalla Premier. Certamente, il lustro ritrovato dopo un'annata del genere e la speranza (che non dipende solo da lui) di andare al Mondiale da protagonista passa da una stagione di conferma nel calcio che conta, non dalla culla del denaro che lo attenderebbe in Saudi Pro League.

Dzeko e una missione: ripetere le gesta all'Inter
In tutto questo caos pieno di tasselli che devono andare al proprio posto, si sta inserendo Edin Dzeko. Che una parte della piazza, da quando è trapelata la notizia del suo ingaggio da parte dei viola, non vede di buon occhio soprattutto per l'età da 39enne, mentre la restante fetta di tifosi non ha dubbi sull'importanza di un innesto del genere per l'attacco. Perplessità identiche, quelle sopracitate, che nutriva un nocciolo di tifoseria interista quando il bomber di Sarajevo approdava in nerazzurro dalla Roma. Era l'estate 2021 e l'ex Manchester City veniva scelto da Marotta per affiancare Lautaro Martinez nel tandem di Inzaghi, dopo lo scudetto vinto con Conte. Eppure, nonostante l'età già avanzata (35 anni all'epoca) e l'arrivo in una squadra più che importante, Dzeko ha recitato per tutta la stagione il ruolo di spalla al Toro argentino, andando peraltro in doppia cifra. Storia che si ripeté l'anno dopo, con le premesse che erano anche peggiori. L'Inter raccoglieva i cocci di uno scudetto consegnato al Milan e sceglieva di riabbracciare Romelu Lukaku, riaccolto in pompa magna dopo il biennio da sfracelli fatto prima di andare al Chelsea. Il bosniaco pareva relegato alla recita di vice belga, e invece le cose sono andate in tutt'altro modo, con l'attuale centravanti del Napoli che incappò in una stagione piena di infortuni e Dzeko nuovamente titolare, zittendo un'altra volte le voci che lo volevano troppo "datato" per vestire la maglia nerazzurra e annichilendo chi dubitava della sua condizione fisica, chiudendo la stagione con 52 presenze da titolare ancora a fianco di Lautaro, nella formazione che si giocò anche la finale di Champions League (per la cronaca, disputata anche questa dal primo minuto). Ecco, dopo l'esperienza positiva anche in Turchia, Dzeko arriva a Firenze per ripetere quel che ha già fatto con l'Inter: smentire gli scettici e dimostrarsi ancora una volta, nonostante la partenza iniziale da alternativa di Kean e la carta d'identità "ingiallita", l'arma in più.