
Pioli, De Gea e Gud: 3 segnali forti, utili anche per provare a convincere Kean. Ora caccia al play e all'esterno
Non sappiamo se alla fine di questo mercato potremo parlare di salto di qualità, ma ci sono indicatori che segnalano una Fiorentina in crescita. In fin dei conti siamo solo al 26 giugno. Rispetto però ad altre partenze al rallentatore, c’è da rallegrarsi.
I fatti: Pioli, De Gea per altri 3 anni e Gudmundsson a titolo definitivo sono segnali forti.
Aver virato da giovani allenatori in carriera ad un tecnico prima fascia come Pioli, è stato un messaggio chiarissimo: la società ha voglia di cambiare marcia. Si comincia sempre dall’allenatore perché la sua figura nel tempo è diventata più centrale, il manager delle risorse umane che vanno in campo. Pioli manifesto elettorale di un’ambizione, stavolta non espressa solo a parole. Nelle ore caldissime della bufera Palladino, il rinnovo di De Gea che al primo incontro non era decollato, è stato il secondo indizio della volontà di miglioramento. La base della spina dorsale è blindata con un protagonista di grande spessore.
L’acquisizione definitiva di Gudmundsson ha avuto una cassa di risonanza mediatica elevatissima perché arrivata nel frangente in cui molti, per non dire tutti, si stavano rassegnando a perderlo.
Al di là dell’operazione di mercato condotta con grande perizia, aver trattenuto l’islandese ha trascinato l’ambiente e rafforzato le convinzioni di Pioli. Gud è un calciatore superiore alla media per la sua capacità di saltare l’avversario, segnare e far segnare, provocare calci di punizioni, rigori, ammonizioni ed espulsioni. E’ vero, nella sua prima stagione non ha dato quanto avrebbe dovuto, ma gli infortuni e un pessimo rapporto con Palladino, non lo hanno aiutato. Ciò nonostante 8 gol e 3 assist, in queste condizioni, non possono essere considerati bottino misero. Pioli saprà toccare le corde di Gudmundsson. In una seria A ormai povera di talenti, con giocatori specializzati nel passaggio all’indietro, un estroso come Gud metterà la Fiorentina sotto i riflettori.
Queste mosse così convincenti potrebbero spingere ad una riflessione Kean.
Il centravanti della Nazionale tra il 1 e il 15 luglio potrà liberarsi attraverso una clausola di 52 milioni e la città trema. Gli arabi con le loro offerte fuori controllo (45 milioni netti di stipendio in 3 anni), il Manchester United e l’Arsenal, tanto per stare ai più noti, stanno facendo dondolare Kean che dal canto suo si trova bene a Firenze, non muore dal desiderio di andarsene. Anche perché Moise in queste settimane ha misurato la febbre alla società: Pioli, De Gea e Gud regalano a Kean un orizzonte diverso. I grandi calciatori non si conquistano solo con i quattrini, serve anche altro.
Ora caccia aperta ad un play e un esterno.
Pioli ha sempre giocato col regista e non è un caso che girino i nomi di Bennacer, Rovella e adesso anche Bernabè. Mentre Ricci ormai è vicinissimo al Milan. Questi sono candidati della serie A, ma anche all’estero ci possono essere soluzioni. Per la fascia Zanoli è un obiettivo vero, ma come capita sovente sullo stesso bersaglio c'è pure il Bologna. L’estate è appena iniziata, ma la Fiorentina che prende forma è interessante. La difesa era già strutturata ed è arrivato Viti. A centrocampo con l’Europa è stato riscattato Fagioli anche se Mandragora è in bilico. La speranza è che rinnovi pure lui il contratto. Certo, in questo settore si devono fare altri innesti e li attendiamo con fiducia. In attacco dipenderà tutto da Kean, al di là di Dzeko. Per la Fiorentina sarà il fronte più delicato da affrontare, ma aspettiamo il 15 luglio…







