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"La Fiorentina è troppo bassa". Ma i dati contraddicono alcuni tifosi (e spiegano le scelte di Pioli)TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 19:00Copertina
di Alessandro Di Nardo
per Firenzeviola.it

"La Fiorentina è troppo bassa". Ma i dati contraddicono alcuni tifosi (e spiegano le scelte di Pioli)

Altezza mezza bellezza? Nelle ultime ore hanno fatto il giro dei social alcune considerazioni su questa prima fase del mercato della Fiorentina. C'è chi - tra ex viola e tifosi - storce un po' il naso su alcune scelte. Jacopo Fazzini a centrocampo ad esempio, e dopo di lui magari Adrian Bernabè, grande obiettivo più o meno dichiarato di Pradè e soci. Due 'brevilinei' da aggiungere ai due fari dell'ultimo semestre, Danilo Cataldi e Nicolò Fagioli, calciatori da fioretto e non da sciabola. "Servono più muscoli e centimetri a centrocampo" ha urlato quasi all'unisono la piazza del web. Perché l'idea alla base è ormai radicata: si parla di 'calcio moderno' spesso per moda, appiccicandoci accanto luoghi comuni, uno di questi riguarda l'atletismo sempre più esasperato di questo sport. Una trasformazione sotto gli occhi di tutti. L'errore cognitivo fatto da molti è associare però a questo atletismo il concetto di 'muscoli e centimetri'. Perché, è vero, i ritmi del pallone oggi giorno sono sempre più quelli del triathlon, ma se osserviamo bene quello che sta succedendo intorno a noi, in Italia e in giro per l'Europa, sembra spuntare una nuova tendenza.

Meno centimetri, più qualità: rompere i paradigmi non è mai facile, tanti ci stanno provando, e anche riuscendo. Il dominio del gioco che passa dalla sensibilità del tocco e non dall'imponenza fisica: è quello che abbiamo visto in Champions, in Serie A e anche al Mondiale per Club; è quello che vorrebbe portare Stefano Pioli in Italia. L'Erasmus arabo gli è servito per fare il pieno anche di culture lontane ma anche per osservare tutto al di fuori della centrifuga del nostro campionato. Il tecnico in pectore della Fiorentina vuole portare una ventata di novità sulla base di un assunto, 'qualità al potere'. A dir la verità non una vera e propria rivoluzione per il Viola Park, visto che già lo scorso anno la Fiorentina di Palladino era stata accusata di essere troppo 'leggerina'. Ma l'idea di una Viola estetica all'ennesima potenza rischia di essere ancor più accentuata. Pensiamo a un trio di centrocampo da orgasmo calcistico, sotto il profilo della raffinatezza. Fagioli-Bernabè-Fazzini, tre che il pallone sono abituati a coccolarlo. Ma non sarà un po' troppo? Il presente - e l'andamento del movimento - ci dice che invece sì, si può fare.

Partiamo da uno studio - datato settembre 2023 e che quindi fa riferimento a quanto successo nell'estate di due anni fa sul mercato italiano, l'ultimo di cui possediamo numeri utili su questo argomento -: lo riporta Sprint e Sport, che spiega, in numeri, un abbassamento significativo della statura media dei calciatori di movimento. Più bassi, con fibra veloce e più forza nelle gambe: questi sono i modelli che raggruppano le caratteristiche fisiche della nuova generazione di calciatori. "Il dato dell’abbassamento delle altezze medie della nuova generazione dei calciatori è di 3,23 centimetri in meno rispetto alla rilevazione della statura dei calciatori che sono usciti nell’ultimo mercato dalle squadre prese come campione" si legge.  La Serie A sta diventando sempre più bassa quindi, un cambio di paradigma che forse sarà visibile solo tra qualche anno. Ma ci son già casi-studio significativi: l'ultimo Scudetto se l'è aggiudicato il Napoli e l'Mvp è stato Scott McTominay, dettaglio che non può certo andare ad avvalorare la nostra tesi. Ma guardiamo le altezze medie delle squadre: sette delle prime otto nella classifica finale del campionato (l'eccezione è l'Atalanta) sarebbero nella parte destra della classifica per quanto riguarda questo dato, l'altezza media appunto. L'Inter, per fare un esempio, è sedicesima (182,9 cm), la Fiorentina diciassettesima (182,9 cm). Sono tutti dietro ai giganti dell'Udinese (186,9 cm), a chiudere questa speciale graduatoria il Como (181.6), squadra di fatto più bassa. Il Napoli campione d'Italia è 13esimo (183,5 cm). Lo stesso Napoli che due anni fa, quando ha conquistato il campionato con Luciano Spalletti, era la squadra più bassa del campionato, mentre l'Inter l'anno scorso era quartultima per altezza. Insomma, ultimamente in Italia non vince chi ha più stazza, anzi.

Nella parte 'bassa' appunto della classifica di quest'anno, dicevamo, c'è anche l'Inter, che in finale di Champions è stata surclassata dal Psg. Luis Enrique è forse uno dei capostipiti di questa inversione di paradigma: ha portato i parigini sul tetto d'Europa per la prima volta con una rosa dall'altezza media di 180 cm (una delle più basse in Europa). In mezzo al campo due portoghesi, Vitinha (172 cm e un fisico da sollevatore di coriandoli) e Joao Neves (174 cm di puro dinamismo, lui sì l'esempio del centrocampista post-moderno) sono sembrati due giganti. Alla gara più importante della stagione Uefa sono arrivati due centrocampi formati da Vitinha-Neves-Fabian Ruiz da una parte, Barella-Cahlanoglu-Mkhitaryan dall'altra, di un centrocampista muscolare, del famoso portatore d'acqua che per tanti sembra imprescindibile per giocare a calcio, neanche l'ombra. Se a questi due reparti ci aggiungiamo un altro pacchetto mediano che ha incantato nell'ultima annata, quello del Barcellona con la coppia Pedri-De Jong (dietro di loro i Gavi e Casado), l'antifona è ancor più chiara.

Proviamo a stoppare l'obiezione che a questo punto qualcuno sentirà di fare: "Facile coi fenomeni, ma realtà come quelle della Fiorentina non possono replicare quanto fatto dalle superpotenze". C'è l'esempio del Como, lo dicevamo: rosa più bassa della Serie A, dominante in lungo e in largo su quasi tutti i campi della Serie A. E' quello che cercherà di portare Stefano Pioli - un tecnico profondamente diverso da quello visto nei primi due anni a Firenze -. Volontà di dominare il gioco, il possesso e il campo. Ricerca di fraseggio e interscambiabilità dei ruoli, lui che già ci aveva provato a suo tempo in un Milan in cui erano centrali figure 'esili' come quelle di Brahim Diaz e Bennacer. La forza e l'altezza piegata all'intelligenza e alla tecnica. Siamo partiti da un detto, terminiamo con un'altra frase del sapere popolare. "Nella botte piccola ci sta il vino buono".