
Martinelli in esclusiva: "Viola, sono pronto. Sogno un trofeo e la Champions. Vi racconto il 'mio' De Gea"
Il portiere classe 2006 della Fiorentina, Tommaso Martinelli, ha parlato in esclusiva a FirenzeViola.it e Radio FirenzeViola direttamente dal ritiro in Inghilterra. Queste le sue parole: "Mi sto trovando molto bene, qui siamo in un centro bellissimo e ci stiamo preparando per le tre amichevoli che dovremo affrontare".
Come sta vivendo questa fase di preparazione?
"Come in tutti i ritiri cerco sempre di dare il massimo, ovviamente quest'anno ho un compito più importante. Ma mi allenerò come sempre al massimo".
Come è nata questa idea di promuoverla?
"La società mi ha proposto questo ruolo, io ho accettato subito perché rimanere a Firenze ed essere il secondo di De Gea era ciò che desideravo".
Cosa rispondi a chi ha qualche perplessità?
"Chi non è contento del fatto che sono rimasto cercherò di convincerlo sul campo, dando il 100%. Io per questa maglia sono sempre pronto".
In cosa è migliorato?
"Fuori dal campo, su come si prepara una partita. Questo anche grazie a compagni come Terracciano e De Gea".
Qual è il suo rapporto con De Gea?
"Siamo molto legati, soprattutto fuori dal campo cerco di chiedergli e di imparare il più possibile. Abbiamo creato un grandissimo rapporto. Non me lo aspettavo, all'inizio non sapevo nemmeno come relazionarmi a un campione come lui. Ma in realtà ha fatto tutto David, si è aperto subito".
Lei una volta gli ha anche suggerito quali guantoni usare...
"Era durante dei rigori, quando l'anno scorso dovevamo qualificarci in Conference... Mi chiese un po' di consigli e glieli diedi (ride, ndr)".
C'è qualcosa che l'ha stupita di De Gea?
"Fuori dal campo non lo conoscete, ma è veramente una grandissima persona. Umile. Un professionista vero".
Ha avuto un peso nella sua scelta di rimanere?
"Sì. Penso che il sogno di ogni ragazzo giovane sia allenarsi con uno come lui. Ho avuto la fortuna di iniziare questo percorso, quest'anno gli sarò ancora più vicino. Di questo vado fiero".
E' una Fiorentina sempre più piena di ragazzi giovani e anche tifosi.
"Penso che non ci sia cosa migliore di noi fiorentini che conosciamo maglia e città. Anche il mister conosce la piazza. Per me queste cose sono importanti".
Harder ha detto che il suo sogno è di tornare in Curva con lei e Rubino.
"Ogni volta che sento cantare la Fiesole mi emoziono. Rubino è tornato l'anno scorso con il cappellino contro Juve e Betis. Lui ha avuto questa fortuna, io no perché ero in panchina... Ma direi che a me è andata meglio!".
Qual è la sua Fiorentina del cuore?
"Direi il 4-2 contro la Juve, è stata la partita più bella a livello significativo".
Cosa le ha chiesto Pioli?
"Di essere sempre presente, di aiutare la squadra visto che sono il portiere. Devo cercare di 'comandare'. Mi ha chiesto cose a livello tattico che cercherò di attuare".
Che effetto le ha fatto la lavagna appesa da Pioli nello spogliatoio con le parole di Allegri?
"Purtroppo trofei alla Fiorentina non li ho vissuti. Proprio per questo, la scritta sulla lavagna mi ha dato la carica in più per cercare di portare un trofeo a Firenze. E' il sogno di ogni fiorentino".
"L'uomo e il suo destino, tra natura società e universo" è il titolo della sua tesina alla maturità. Come ha scelto questo tema?
"La scuola ci ha dato un po' di argomenti, l'ho scelto perché mi interessava sia a livello personale che professionistico".
Come ha ritrovato Fortini alla Fiorentina?
"Ho un bellissimo rapporto con lui, lo vedevo spesso anche l'anno scorso in Nazionale. Si sta allenando alla grande, ha voglia di fare bene".
Si sente di spendere un nome di un giovane viola che vede bene e che può essere il nuovo Martinelli?
"Si stanno allenando tutti veramente bene: Montenegro, Leonardelli, Braschi, Trapani. Tutti e quattro. Giorno dopo giorno stanno dando sempre di più".
Tommaso Martinelli sarebbe contento di...
"Vincere un trofeo e andare in Champions League".
Il suo maestro è stato Ennio Quintavalle, cosa le direbbe se lo avesse davanti?
"Lo ringrazio per avermi insegnato le basi di questo ruolo".







