
Da Retegui a Piccoli e Dzeko, la nuova vita di Kean. Per Pioli la difesa resta a 3. Gud rientra in anticipo, Fazzini scalda i motori
“Credo che per come è costruita la quadra sarà più facile vedere la difesa a tre rispetto a quella a quattro. Poi sarà il campo a dirci su cosa insistere e cosa modificare”. Serve ripartire da qui, dalle parole di Pioli a DAZN, per provare a tranquillizzare chi si aspettava una partenza migliore del Pioli-bis e soprattutto un esercito di allenatori pronti a mettere in discussione l’assetto inizialmente scelto dal tecnico.
Più cambi in mezzo che dietro
La dichiarazione in questione sembra chiudere il dibattito sulla linea schierata davanti a De Gea, e pure sull’impiego degli esterni più da quinti di centrocampo che non da terzini di una difesa a 4, oltre ad anticipare pure quel cambio sulla mediana che la stragrande maggioranza di opinione pubblica e tifosi auspicano. L’inserimento di Nicolussi Caviglia sembra la mossa più logica, e persino scontata al cospetto di un Fagioli in difficoltà nel ruolo centrale, ma gioverà ricordare che il lavoro di Pioli è appena all’inizio. E 180 minuti di campionato oltre la doppia sfida al Polissya non possono (e non devono) spingere a nessun tipo di giudizio definitivo.
L’assist di Ringhio per Stefano
Intanto dalla Nazionale di Gattuso che rompe il ghiaccio dopo il cambio in panchina arriva un bell’assist sul fronte offensivo viola. Il primo gol degli azzurri contro l’Estonia, firmato Kean, scaccia i mugugni successivi ai pari di Cagliari e Torino. Ma più in generale tutta la prova al fianco di un’altra punta come Retegui racconta di un ottimo adattamento a un reparto composto da due interpreti. Se con l’ex Atalanta Kean è stato capace di dialogare ripetutamente come avvenuto venerdì sera, al netto del valore degli avversari estoni, perché non credere che stesso esito possa dare la coesistenza con Dzeko o Piccoli? Un bell’assist di Gattuso insomma, conferma di quell’idea che Pioli sta portando avanti fin dall’estate.
Il dualismo Gudmundsson-Fazzini
A margine della finestra delle nazionali anche le notizie sul problema occorso a Gudmundsson nella sfida vinta dalla sua Islanda contro l’Azerbajan. Il numero 10 viola è stato protagonista con un gol e un assist, ma è anche stato costretto a uscire per una distorsione alla caviglia. Un po’ di spavento, l’esclusione dal prossimo match con la Francia e soprattutto un rientro al Viola Park a questo punto anticipato. Un’ulteriore spinta per quel Fazzini che è subito piaciuto nelle primissime uscite estive. A Pioli, tra gli altri oneri, anche quello di gestire un dualismo destinato ad alimentare parecchie discussioni.







