
Che serva da lezione
Il Napoli e Conte hanno dato una sonora lezione di calcio alla Fiorentina e a Pioli nonostante il risultato indichi un "semplice" 3-1. La differenza nel primo tempo è stata nettamente superiore ai due gol di scarto finali, con la squadra viola che ha subito letteralmente la supremazia azzurra svegliandosi, se così si può dire, solo dopo la mezz'ora.
Scelte poco convincenti
La formazione schierata dal 1' da parte di Pioli non ha convinto per niente. Dzeko a passeggiare per il campo, Fagioli nascosto in una regia che non gli appartiene e una difesa che ha sbandato a più riprese, sono solo le situazioni che saltano all'occhio immediatamente. Poi ce ne sono tante altre, a cominciare da una condizione atletica e una approccio non all'altezza della partita né tantomeno dalle ambizioni di questa Fiorentina.
Non si vede il fattore Pioli
Il Napoli ha giocato 45 minuti e qualche sprazzo della ripresa, poi ha subito venti minuti di orgoglio, ma è stato chiaro a tutti che la preparazione della partita ha permesso ai campioni d'Italia in carica di superare senza troppi patemi una Fiorentina pericolosamente ancora in rodaggio. Sì perché se a un allenatore esordiente si può dare qualche alibi, a un allenatore preso per fare il salto di qualità si chiede qualcosa di più fin da subito. Al di là del risultato, quanto mostrato da questa Fiorentina è troppo poco per il tempo avuto a disposizione con una bella fetta della rosa pronta.
Piccole speranze
Tra una settimana c'è il Como e Pioli e tutta la squadra devono usare questa debacle da esempio per non commettere più gli stessi errori. Gli inserimenti di Fazzini e Nicolussi hanno dato un altro senso al gioco della Fiorentina. Sicuramente il Napoli era calato perché stanco, ma la freschezza mostrata dai due subentrati, più la presenza di Piccoli, seppur con le polveri bagnate, hanno dato la sensazione di una squadra pronta quanto meno a fare gioco.
Identità cercasi
Detto e sottolineato che la Fiorentina ha incontrato il Napoli e non una neopromossa, la pochezza mostrata nel primo tempo non è più presentabile. Si riparte da questo concetto, con Pioli che dovrà forzatamente cambiare qualcosa per dare il via a una stagione ancora ferma all'estate. E poco importa se il calendario non è dei più semplici, il problema attuale non sono gli avversari, ma cosa vuole essere questa Fiorentina.







