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tmw / fiorentina / Primo Piano
Goretti: "Mercato? Seguiremo sempre le direttive del mister. Vanoli sa cos'è la maglia viola"
Oggi alle 18:03Primo Piano
di Andrea Giannattasio
per Firenzeviola.it
fonte dal nostro inviato al Viola Park

Goretti: "Mercato? Seguiremo sempre le direttive del mister. Vanoli sa cos'è la maglia viola"

Presente in sala stampa nel giorno della presentazione del nuovo allenatore della Fiorentina Paolo Vanoli, il neo ds viola Roberto Goretti si è presentato a sua volta facendo il punto sull'attualità e sul futuro del club

Siamo a novembe, c'è l'idea a gennaio di cambiare qualcosa sia in entrata che in uscita?
"Da parte mia è doveroso ringraziare il presidente Commisso, la moglie Catherine e la sua famiglia per l'opportunità che mi è stata data. Con il mister ho parlato a lungo prima di questa avventura e parlerò sempre con lui. Cercheremo di mettere il mister nelle migliori condizioni possibili per vincere la sfida che ha accettato. Siamo consapevoli di quelli che sono i numeri e ciò che è stato fatto. Farmeo di tutto perché questa situazione possa volgere al meglio. Non mi fa voglia oggi di dire se c'è qualcosa in testa o meno".

Non era evidente che la squadra fosse sotto tono da un punto di vista atletico?
"Il mio era essenzialmente un messaggio rivolto ai calciatori, coi quali parlo sempre. A me interessa che i singoli acquisiscano una mentalità che li porti sempre a migliorare. Noi abbiamoi uno staff idoneo per valutare queste cose. A me piace vedere le facce scavate, mi piace vedere che un giocatore si vuol migliorare, non mi piace vedere giocatori a cui manca qualcosa. I giocatori devono allenare tutto, qualsiasi aspetto, tecnico e tattico. Questa è la mentalità che deve pervadere il nostro club".

Quelli che avete passato sono stati giorni di caos?
"La cronologia che va dalle dimissioni di Pradè alla scelta di Vanoli è stata a mio avviso lineare. Poi spesso escono notizie più o meno vere. Ci tengo a dire che la decisione su Pioli è stata sofferta. Lui non ci ha chiesto nessuna buonuscita, lui riteneva solo di essere in grado di risollevare la situazione. Voglio ringraziare anche Daniele Pradè per avermi coinvolto nell'area tecnica viola e con lui ho condiviso molte situazioni, con continuo scambio di opinioni. Non posso che ringraziarlo. La scelta è ricaduta su Vanoli perché volevamo fare un reset: ci siamo incontrati quando giocavamo insieme (a Bologna, ndr) e risentendolo ora mi ha trasmesso una grande carica. Mi ha detto che conosce ancora le squadre di Firenze. Lui sente il peso della maglia. Mi ha detto: "Goro, la Fiorentina è Firenze. Firenze è la Curva Fiesole. Io so qual è la mentalità che serve per riportare la Fiorentina dove deve stare" Questo è quello che mi ha detto".

Lei che responsabilità sente di darsi per il mercato fatto in estate? Si sente un traghettatore?
"Tutti noi qui al Viola Park abbiamo delle responsabilità. A me non piace parlare della mia parte di colpe, io con Pradè ho condiviso la quotidianità e davo la mia opinione e facevo quello che mi veniva richiesto. Io per 12 anni ho fatto il direttore sportivo, poi qui ho avuto un altro ruolo e per questo ringrazio Pradè perché mi sono approcciato a una società importante come la Fiorentina. Ci dobbiamo sentire tutti responsabili ed avere l'umiltà di dire che abbiamo sbagliato. Certo, ci sono cose da cui dobbiamo ripartire. Ora guardiamo al presente, poi con un mezzo occhio anche al futuro. Ragionerò come se dovessi stare alla Fiorentina per dieci anni, consapevole però che potrei rimanere anche solo una settimana".

Ci sarà un nuovo direttore tecnico?
"Sicuramente mi avverrò della figura di Raffaele Rubino, ma non avrà al momento la vesta di direttore tecnico".

Quali sono i dettagli del contratto di mister Vanoli?
"Il contratto è fino al 30 giugno del 2026 con opzione per il club per l'anno successivo ma difficoltà non ce ne sono state. Il mister ha avuto grande voglia di venire ad allenare qua. Adesso vediamo di uscire da questa situazione e poi penseremo a costruire qualcosa insieme".

Pur avendo vissuto tante situazioni complesse in carriera, sente il peso e la responsabilità di essere il ds della Fiorentina?
"Sicuramente Firenze è una delle città con una delle squadre più importanti del calcio italiano. Ma ogni dirigente deve lavorare sempre con la testa libera, ascoltando le opinioni dei collaboratori ma poi decidendo con lucidità. Vedo questa situazione come una sfida e una grande opportunità".