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Si riparte dalla 'fame' di Vanoli: ecco quali potrebbero essere i primi accorgimenti. Tra gli obiettivi di mercato c'è anche un attaccante ma gli sprechi estivi complicano il lavoro di GorettiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Pietro Lazzerini
per Firenzeviola.it

Si riparte dalla 'fame' di Vanoli: ecco quali potrebbero essere i primi accorgimenti. Tra gli obiettivi di mercato c'è anche un attaccante ma gli sprechi estivi complicano il lavoro di Goretti

L'arrivo di Paolo Vanoli in panchina ha portato una ventata proletaria all'interno del Viola Park. Il tecnico che è subentrato al posto di Stefano Pioli, ha deciso di puntare sulla cultura del lavoro per riaccendere una Fiorentina spenta sotto tutti i punti di vista. La differenza principale tra come si è presentato il suo predecessore in estate e come si è presentato il nuovo tecnico è la fame. Pioli è apparso sicuro di sé, appagato dal suo recente passato e forse a sovrastimato la propria qualità e quella della rosa a disposizione. Vanoli sa che la Fiorentina per lui è un grandissimo rischio, visto l'ultimo posto in classifica nell'anno del centenario, ma è anche consapevole che se dovesse avere successo, potrebbe lanciare la propria carriera di primo allenatore nel calcio che conta. È da questa fame che la Fiorentina ha deciso di ripartire. Ora spetterà anche alla squadra dimostrare di non essere diventata improvvisamente un insieme di mezzoni, e lo dovrà fare tramite i risultati. 

Nel frattempo, tra i temi discussi tra la società e il nuovo allenatore c'è stato ovviamente anche il mercato. Lo stesso Vanoli post Genoa ha confermato come qualcosa manchi per completare una rosa che numericamente è a posto ma che ha diversi difetti da correggere. E la classifica certifica proprio questo stato di incompletezza e incoerenza. Vanoli ha acceso i riflettori su difesa e centrocampo, ma anche sulla possibilità di inserire un giocatore che possa dare imprevedibilità all'attacco, magari con caratteristiche da esterno offensivo che possa permettere all'allenatore potenzialmente di cambiare assetto in corsa. Richieste lecite ma tutt'altro che banali, soprattutto considerando i 92 milioni spesi in estate. 

Prima di acquistare, la Fiorentina dovrà provare a effettuare qualche cessione, ma con una classifica diametralmente opposta agli obiettivi sventolati in estate, è chiaro che prevedere grandi incassi è molto complicato. Tolto Kean, che nessuno può pensare di mettere sul mercato vista anche la situazione che sta attraversando la squadra, i giocatori che potrebbero ricevere qualche offerta interessante sono sostanzialmente Comuzzo, Dodo, Mandragora e Richardson. Il cartellino del primo ha perso valore per il rendimento personale e di squadra, ma essendo giovane e di prospettiva, ha ancora un valore che potrebbe dare la possibilità alla Fiorentina di incassare una cifra utile per il mercato in entrata. L'esterno ha cercato in tutti i modi di trovare una soluzione di alto livello, ma in estate non ha ricevuto offerte ufficiali, anche a causa della valutazione da 30 milioni che il club di Commisso faceva del suo cartellino. Il centrocampista fresco di rinnovo può spingere qualche società a chiedere informazioni, ma tra il contratto ricco e il rendimento di questa prima parte di campionato, difficile immaginarsi potenziali proposte superiori agli 8-10 milioni. Infine Richardson, che Vanoli potrebbe ributtare nella mischia, ma che, al momento, non ha grandi estimatori in giro per il mondo. 

Insomma, subito una missione molto complicata per il nuovo direttore sportivo Goretti, che potrebbe anche puntare sui prestiti nel caso in cui le uscite dovessero essere ancora bloccate come accaduto in estate. Certo è, che fare mercato solo tramite i titoli temporanei, sarà una sfida nella sfida. 

In tutto questo torniamo al lavoro dell'allenatore: da oggi le sedute previste per questa sosta saranno due al giorno. Serviranno non solo a "mettere benzina", ma anche a curare i dettagli che hanno portato la squadra all'ultimo posto in classifica. Verrà fatto un tentativo immediato per sistemare la linea difensiva portandola da tre a due centrali, con gli esterni difensivi che saranno un po' più sacrificati ma che potrebbero dare la solidità cercata e trovata anche l'anno scorso da Palladino nel momento del bisogno. I calci da fermo verranno studiati nei minimi particolari, esattamente come la costruzione del gioco che vedrà Sohm più coinvolto. Prime idee dopo un pugno di ore passate insieme, tutto coadiuvato da un attento studio psicologico per togliere paura al gruppo e ripartire da piccole ma granitiche certezze. Gerarchie azzerate, attenzione ai particolari che comprendono anche la puntualità per allenamenti e convocazioni. Una cura a tutto tondo che riporti la squadra al centro del villaggio, o del Viola Park, come preferite. 

Sicuramente, sulle lavagne degli spogliatoi verrà bandita la parola Champions che tanti danni ha fatto dall'estate scorsa in poi. Verrà sostituita dalle parole: lavoro, fatica e mentalità, magari corroborate da una gigantografia della classifica. Il confronto con la Juventus di Spalletti sarà subito uno stress test di alto livello. L'occasione giusta per provare a centrare la prima vittoria in campionato, scordandosi del recente passato per puntare a rilanciare la stagione del centenario. Iniziata come peggio non avrebbe potuto.