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Vivarini: "Fiorentina, Pioli è uno dei migliori allenatori d'Italia. Bennacer? Un suo uomo"
L’allenatore Vincenzo Vivarini è intervenuto a Radio FirenzeViola, durante la seconda parte di "Viola Weekend", per parlare dell’attualità di casa Fiorentina e, in particolare, del ritorno di Stefano Pioli in panchina. "Parliamo di uno dei migliori tecnici d’Italia, la sua carriera parla da sola. È un allenatore consolidato, con idee chiare: sono sicuro che farà bene anche con la Fiorentina", ha detto subito Vivarini.
Quale sarà il suo apporto?
"Non so se riuscirà ad attrarre grandi nomi, perché il mercato dipende dalla società. Però Pioli, forte della sua esperienza, farà sicuramente scelte funzionali al suo gioco. Pur essendo un tecnico duttile, partirà con un progetto tecnico ben definito".
Approva Bennacer, che lei ha avuto all’Empoli?
"È un uomo di Pioli, lo conosce bene e potrebbe portare qualità e dinamismo, elementi indispensabili in questo campionato. Io l’ho avuto e lo lanciai subito, perché ne vedevo le capacità".
Mancava esperienza a questa squadra?
"Lo scorso anno Palladino aveva idee particolari e principi innovativi, anche giusti, ma non semplici da applicare. Forse c’era bisogno di giocatori più esperti, che conoscessero meglio quel tipo di impostazione tattica. Purtroppo lui ha pagato anche questo".
Tra i club che hanno cambiato allenatore, chi vede avvantaggiato?
"Ci sono stati tanti cambi, ma io sono contrario ai cambi frequenti, perché non è facile applicare un progetto tattico: ci vuole tempo. Con tutti questi avvicendamenti, è tutto da vedere: sono tutte delle incognite".
Come giudica la scelta della Nazionale su Gattuso?
"Sono contento. Gli ho mandato un messaggio di auguri, lo conosco anche a livello umano e so che ha valori importanti. Gli auguro tanta fortuna, ne avrà bisogno. In Italia dobbiamo adeguarci all’evoluzione del calcio: in dieci anni le partite sono cambiate tantissimo, e noi dobbiamo migliorare nei metodi di allenamento e nei settori giovanili, perché abbiamo pochi campioni per competere. A livello tattico e difensivo siamo forti, ma non basta: dobbiamo crescere nel possesso palla e nello sviluppo delle azioni".
Quale sarà il suo apporto?
"Non so se riuscirà ad attrarre grandi nomi, perché il mercato dipende dalla società. Però Pioli, forte della sua esperienza, farà sicuramente scelte funzionali al suo gioco. Pur essendo un tecnico duttile, partirà con un progetto tecnico ben definito".
Approva Bennacer, che lei ha avuto all’Empoli?
"È un uomo di Pioli, lo conosce bene e potrebbe portare qualità e dinamismo, elementi indispensabili in questo campionato. Io l’ho avuto e lo lanciai subito, perché ne vedevo le capacità".
Mancava esperienza a questa squadra?
"Lo scorso anno Palladino aveva idee particolari e principi innovativi, anche giusti, ma non semplici da applicare. Forse c’era bisogno di giocatori più esperti, che conoscessero meglio quel tipo di impostazione tattica. Purtroppo lui ha pagato anche questo".
Tra i club che hanno cambiato allenatore, chi vede avvantaggiato?
"Ci sono stati tanti cambi, ma io sono contrario ai cambi frequenti, perché non è facile applicare un progetto tattico: ci vuole tempo. Con tutti questi avvicendamenti, è tutto da vedere: sono tutte delle incognite".
Come giudica la scelta della Nazionale su Gattuso?
"Sono contento. Gli ho mandato un messaggio di auguri, lo conosco anche a livello umano e so che ha valori importanti. Gli auguro tanta fortuna, ne avrà bisogno. In Italia dobbiamo adeguarci all’evoluzione del calcio: in dieci anni le partite sono cambiate tantissimo, e noi dobbiamo migliorare nei metodi di allenamento e nei settori giovanili, perché abbiamo pochi campioni per competere. A livello tattico e difensivo siamo forti, ma non basta: dobbiamo crescere nel possesso palla e nello sviluppo delle azioni".
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