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tmw / fiorentina / L'editoriale
Si fatica a capire certe dinamiche viola. Perché Dzeko a 39 anni? Meglio un giovane. Perché cercare Sarri se è già della Lazio? Pioli unico punto fermo, meno male c'è. Bennacer ottima idea, Dodo con le valigieTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Mario Tenerani
per Firenzeviola.it

Si fatica a capire certe dinamiche viola. Perché Dzeko a 39 anni? Meglio un giovane. Perché cercare Sarri se è già della Lazio? Pioli unico punto fermo, meno male c'è. Bennacer ottima idea, Dodo con le valigie

La Fiorentina sta provando a ripartire dopo lo tsunami Palladino, la contestazione e un quadro di sfiducia generale nei confronti del club. Il calcio è bello però perché basta poco, talvolta pochissimo, per capovolgere in positivo scenari negativi. Come? Agendo bene, imboccando la strada giusta, con decisioni chiare e decise. La miglior comunicazione è l’azione. Ma per adesso ci sono cose che sono poco comprensibili. Si fa fatica a capire certe dinamiche viola. 

Capitolo Dzeko
La prima indiscrezione di mercato porta al bosniaco Edin Dzeko, attaccante straordinario, con un passato alle spalle di grandissimo spessore. Nell’ultimo biennio in Turchia con la maglia del Fenerbahce in 71 partite ha firmato 35 gol. Senza dimenticare i fasti con City, Roma e Inter. E un dettaglio non trascurabile: ha 39 anni. Le voci raccontano che il team di mercato viola capitanato da Pradè vorrebbe offrirgli un contratto di 2 anni portandolo così a 41 anni. Che senso avrebbe questa operazione? Come si può immaginare un percorso del genere? Tra l’altro, restando ai più famosi, in serie A il club degli over 40 ci riporta a Dino Zoff che smise nell’83, ma faceva il portiere, poi due monumenti della difesa come Pietro Vierchowod e Paolo Maldini che cessarono da centrali difensivi di classe, esperienza, ma ormai poca mobilità. E’ giusto investire risorse su Dzeko ormai a fine carriera o sarebbe più opportuno avere il coraggio delle idee puntando su un attaccante giovane? E’ una soluzione Dzeko o siamo ancora in modalità Boateng, Ribery, tanto per restare ai solito noti? Pradè e Goretti possono provare a scovare nel mondo un nuovo Lookman? Così facciamo un esempio chiaro. 

I maligni raccontano che la Fiorentina sia in ansia per Kean, cioè per il rischio di perderlo tra il 1 e il 15 luglio quando sarà valida la clausola rescissoria da 52 milioni. Paura legittima, per carità. Ma scusate, il sostituto dovrebbe essere un giocatore pronto a entrare negli “Anta”? Detto che ci auguriamo di poter raccontare Kean ancora per molti anni a Firenze, se Moise scappasse, con quei soldi la Fiorentina potrebbe inseguire gente come Lucca o Scamacca o qualcuno all’estero. Se invece l’idea viola fosse quella di utilizzare Dzeko come riserva di lusso di Kean, beh, anche in questo caso spendersi per individuare un giovane di grande prospettiva sarebbe assai migliore. 

Era circolata anche l’ipotesi Immobile, ma per fortuna, con la grande stima per la carriera di Ciro, si è rivelata poi infondata. 

Sarri.
Un’altra cosa di difficile comprensione è stata la vicenda Sarri. Ieri la redazione di firenzeviola.it seguendo l’interessantissima kermesse di calcio organizzata da Maurizio Sarri a Castiglione della Pescaia, ha raccolto dal neo allenatore biancoceleste alcune dichiarazioni. Tra queste sono state due quelle che ci hanno colpito profondamente. La prima è stata veramente toccante visto che Maurizio si è pure commosso: “Ho attraversato un momento molto difficile in questo anno, dal punto di vista personale, familiare e anche calcistico per certi versi, ma ho avuto un sostegno straordinario e commovente da parte della tifoseria della Fiorentina e questo lo porterò per sempre nel mio cuore. Sapere che hanno attaccato anche le mie foto per Firenze è una cosa bellissima e sarò sempre riconoscente alla tifoseria viola. Devo ringraziare il popolo viola”. Qualsiasi chiosa rovinerebbe la potenza di queste parole. 

L’altra, invece, ha svelato un retroscena clamoroso: “Un contatto da parte della Fiorentina c'è stato, anche se blando - ha detto Sarri  - ma io avevo già firmato con la Lazio…”. Quindi, ricapitoliamo: Sarri sognava la Fiorentina, non aveva fatto niente per nasconderlo, aveva mandato messaggi nitidi al club viola, era libero da qualsiasi vincolo e Pradè lo ha cercato “in modo blando” subito dopo la firma con la Lazio. E’ una storia curiosa perché c’erano stati mesi a disposizione per far propria una preda che non vedeva l’ora di essere catturata. Perché allora farsi vivi a tempo scaduto? Quale era lo scopo? Far credere a qualcuno che la Fiorentina ci aveva almeno provato con Sarri? Se questa fosse la ragione significherebbe conoscere zero i tifosi della Fiorentina che si accorgono di tutto… E Pioli quando leggerà ciò che ha raccontato Sarri come ci resterà? Perché tutto ciò è successo nelle ultime settimane quando Stefano già stava chiudendo con la Fiorentina. Purtroppo è un altro scivolone della società in un frangente davvero poco ispirato per i dirigenti viola. Verrebbe da chiedere soccorso a Flaiano e ad un suo famoso aforisma: “La situazione politica è grave, ma non seria…”. 

Meno male che in questa confusione ed aria di grande incertezza c’è un punto fermo: Stefano Pioli. L’uomo giusto nel posto giusto. Speriamo inizi a lavorare presto con la Fiorentina: siamo certi che saprà mettere le mani nel motore viola. In realtà Stefano da remoto sta già partecipando alla costruzione della nuova squadra. L’indicazione Bennacer è un’ottima mossa: regista strategico nel gioco di Pioli anche nello scudetto rossonero. Stefano ama avere dei pensatori in mezzo al campo e non possiamo dargli torto. Bennacer e Fagioli potrebbero regalare grande qualità alla cerniera viola. 

Mentre uno destinato a partire sembra Dodo. Il brasiliano non è contento per come è stata gestita la sua questione contrattuale. In più dovrebbe avere richieste pesanti per quanto concerne l’ingaggio. Se arriverà una proposta non inferiore ai 30 milioni, la Fiorentina accenderà il semaforo verde.