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Cara Nazionale, come sei finita in basso…TUTTO mercato WEB
ieri alle 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Cara Nazionale, come sei finita in basso…

Per chi ha un’età ragguardevole, come il sottoscritto (50 più uno), è francamente complicato scrivere questo editoriale. Raccontare la Nazionale di oggi è un supplizio. Capitemi… Ho visto l’Italia trionfare due volte al Mondiale e portarsi a casa un Europeo. Ho avuto la fortuna, come tantissimi altri, di godermi squadre leggendarie come gli eroi di Spagna 1982 o i fenomeni di Germania 2006 (fortissima anche quella che ha alzato il trofeo di Campioni d’Europa ma meno iconica, almeno dal mio modesto punto di vista). Quando hai venerato campioni del calibro di Zoff, Scirea, Collovati, Tardelli, Rossi o Buffon, Pirlo, Totti, Del Piero… diventa complicato essere oggettivi nel giudicare quello che è diventata oggi la Nazionale.
Ognuno ha la sua teoria. C’è chi dà la colpa ai troppi stranieri nel nostro campionato e chi pensa che il fascino della maglia azzurra si sia perso nel corso degli ultimi anni. Sono argomentazioni valide ma, a mio avviso, la ragione principale di questa Nazionale tanto sbiadita è essenzialmente legata alla qualità dei suoi interpreti. Esercizio semplice ma funzionale a supportare questa teoria: quanti dei giocatori attualmente presenti nell’Italia di oggi avrebbe giocato, anzi, scusate, sarebbe stato convocato nella Nazionale di Bearzot del 1982 o di quella di Lippi nel 2006? A parte Donnarumma (che, comunque, non avrebbe fatto il titolare), credo nessuno…
Ecco il problema: i nostri azzurri sono tutti di ottimo livello ma nessuno è “da Nazionale”, almeno per come la intendono quelli che hanno diverse primavere sulle spalle. Il calcio è cambiato, ci sono mille interessi ma, alla fine, è la qualità che fa la differenza, sempre e comunque (chiedere a Spagna e Francia per conferme). Non abbiamo campioni, non li sforniamo da tanto, troppo tempo. Le ragioni? Molteplici. Certo, parte tutto dalle scuole calcio ma ci vuole anche un po’ di fortuna e noi, in quest’era calcistica, non siamo particolarmente fortunati…
Fa male vedere una Nazionale presa a schiaffi dall’organizzata Norvegia. Fa ancora più male vederla incapace di reagire con fermezza con la Moldova. Questi siamo, c’è poco da fare. Certo, l’allenatore ha le sue colpe e Spalletti, da questo punto di vista, ne ha diverse ma non è solo una questione di ct o di dirigenti federali. L’Italia non è più una squadra che fa paura. Di sensazionale ci è rimasto solo il nome e, purtroppo, con prestazioni come quelle offerte negli ultimi anni, anche quello sta perdendo il suo antico fascino. Fa malissimo. Cara Nazionale, come sei finita in basso…