Italia, Mancini chiama: "Tornerei ct, credo al Mondiale. Gravina? Già chiariti"

L'ex commissario tecnico della Nazionale Italiana, Roberto Mancini, ha rilasciato una intervista a La Gazzetta dello Sport oggi in edicola nel corso della quale si è sbilanciato sul suo possibile ritorno in azzurro, dopo l'addio di Luciano Spalletti.
Queste le sue parole, a partire dallo strappo che lo aveva portato in Arabia Saudita: "Ci sta dire che se io e Gravina avessimo parlato di più in quelle settimane, e anche prima, per chiarire certe situazioni, non sarebbe successo nulla. Ma a volte si decidono anche cose sbagliate. Il motivo? È vero che non sentivo più la fiducia di prima, ma dovevo parlarne con il presidente: potevo farlo, questa è la mia colpa. Oggi, chissà, saremmo ancora insieme: per provare ad andare al Mondiale. E magari, dopo aver vinto l’Europeo, per tentare la doppietta".
Mancio poi fa capire di essere pronto a tornare: "Perché tornerei come ct? Perché per un allenatore non c’è cosa più bella che guidare la Nazionale: io ho vinto coni club, ma se vinci con l’Italia è un’altra cosa. E perché si tornerebbe sempre dove si è stati felici. A Coverciano stavo da dio, con tutti. C’era proprio un bel clima. (...) Rischio? Sarebbe una bella sfida non ci sono dubbi. Anche un bel rischio, sì. Ma a volte bisogna prenderselo qualche rischio, no?".
Poi aggiunge: "Oggi non so quello che succederà e non è il momento di entrare in certi discorsi. Ma che ho sbagliato scelta, che non lo rifarei, l’ho detto mesi fa, non negli ultimi giorni. In tempi non sospetti, diciamo così. Ricomporre con Gravina? Non credo sarebbe un problema. Ci siamo già visti, ci siamo parlati, il presidente sa che nella vita si fanno anche errori. Essersi capiti su questo è la cosa più importante, al di là di quello che accadrà. Se l'ho sentito? Non negli ultimi giorni, ma non è passato tanto tempo da quando abbiamo parlato".
