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Poesio (Corriere Fiorentino): "Ma la Fiorentina sa cosa è meglio per se stessa?"
Ernesto Poesio, firma del Corriere Fiorentino, analizza il rendimento dei viola dopo il ko contro il Milan di Pioli (e Camarda): "La Fiorentina è rientrata nel gruppo. E non è proprio una buona notizia. Sia perché dopo un mese e mezzo dalla vittoria esaltante di Napoli, quando la testa della classifica era a portata di mano, i viola sono rimasti praticamente immobili. Sia perché il gruppo, che senza neanche correre troppo ha finito per riassorbire la Fiorentina, va dalla sesta all’undicesima posizione nello spazio di tre punti.
Come pietrificati dalla pressione, dalle ambizioni crescenti della piazza, ma anche da limiti strutturali che hanno presentato il conto, i giocatori di Italiano sono finiti in un vortice paradossale: perdersi a causa delle proprie sicurezze, ostinandosi a sbattere sempre allo stesso modo sulle difese avversarie (solo due gol nelle ultime 5 gare ed entrambi al Bologna) senza quasi mai trovare il guizzo. Un lunghissimo palleggio, quello viola, che finisce per essere fine a se stesso e consente agli avversari di chiudere gli spazi e ingabbiare i non certo sguscianti attaccanti.
Ed è proprio questo che dovrebbe preoccupare di più: il fatto che la Fiorentina non riesca a segnare e a vincere pur avendo spesso il predominio territoriale e il pallone tra i piedi con la possibilità di indirizzare la partita verso i ritmi che le sono più congeniali. Ma la squadra sa cosa è meglio per se stessa? A questo punto è lecito dubitarne".
Come pietrificati dalla pressione, dalle ambizioni crescenti della piazza, ma anche da limiti strutturali che hanno presentato il conto, i giocatori di Italiano sono finiti in un vortice paradossale: perdersi a causa delle proprie sicurezze, ostinandosi a sbattere sempre allo stesso modo sulle difese avversarie (solo due gol nelle ultime 5 gare ed entrambi al Bologna) senza quasi mai trovare il guizzo. Un lunghissimo palleggio, quello viola, che finisce per essere fine a se stesso e consente agli avversari di chiudere gli spazi e ingabbiare i non certo sguscianti attaccanti.
Ed è proprio questo che dovrebbe preoccupare di più: il fatto che la Fiorentina non riesca a segnare e a vincere pur avendo spesso il predominio territoriale e il pallone tra i piedi con la possibilità di indirizzare la partita verso i ritmi che le sono più congeniali. Ma la squadra sa cosa è meglio per se stessa? A questo punto è lecito dubitarne".
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