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Frosinone, alle origini di Gelli: l'ennesima grande intuizione di Angelozzi
martedì 14 marzo 2023, 10:15Interviste
di Roberto De Luca
per Tuttofrosinone.com

Frosinone, alle origini di Gelli: l'ennesima grande intuizione di Angelozzi

Portuale Livorno, i “Giovani Amaranto” e la prova super davanti agli occhi di Maldini: alle origini del centrocampista classe '96 con Luca Salvetti

Un sorriso coinvolgente in mezzo al terriccio di campi che trasudano passione. «Era uno dei più bravi. La sua testa pensava calcio ed i suoi piedi deliziavano». Luca Salvetti ci invia un paio di immagini stile “c’era una volta”. Francesco Gelli indossa una divisa biancoblù. Ha 6 anni, sguardo felice e rivolto verso l’obiettivo fotografico, la maglia dentro i pantaloncini con i compagni al proprio fianco. Siamo nel Portuale Livorno, lì dove il ragazzo che oggi sta stupendo a Frosinone su intuizione del direttore Angelozzi, ha cominciato la carriera. E Salvetti, tra l’altro attuale sindaco della città labronica, non può dimenticare certi momenti: «In quella squadra, una delle più importanti e storiche di Livorno in termini di settore giovanile, c’era anche mio figlio Marco. Lui e Francesco hanno iniziato insieme, condividendo mille emozioni».

I “GIOVANI AMARANTO” - Entrambi classe ’96, coltivano i loro sogni a suon di giocate e talento. Lo fanno animati dall'amore viscerale nutrito verso il calcio, mettendo in mostra qualità notevoli. Potenzialità che ben presto, vale a dire nel 2005, li porta al salto tanto atteso. Arriva la chiamata del Livorno Calcio nell'ambito del progetto “Giovani Amaranto” lanciato dal presidente, Aldo Spinelli: «È stata - il ricordo di Salvetti - una bella soddisfazione, sia per noi genitori che li abbiamo sostenuti ovunque ma soprattutto per loro due. Inseparabili in campo e nella vita. Insieme, in amaranto, sono arrivati fino agli Allievi Nazionali. Poi si sono separati nel rettangolo verde, ma non nell’amicizia. E ancor oggi si sentono quasi quotidianamente». Un legame bellissimo che, nonostante la distanza, conduce sempre alle origini. Quelle genuine e semplici di una Livorno storicamente culla di campioni e sportivi.

DAI PRIMI CALCI COL BABBO AL LEONE - La storia del giovane “Checco”, però, si arricchisce di un dettaglio. Ad allenarlo, sia tra le fila del Portuale che nei primi tempi del Livorno, è babbo Roberto. Padre, formatore e totale punto di riferimento. Per lui e per tanti altri ragazzi. «L’umiltà della famiglia - ha evidenziato Luca Salvetti - credo abbia fatto davvero la differenza. Lo dico perché a loro mi lega un rapporto di bene profondo e so come hanno educato Francesco. Poi, avere un papà allenatore per un figlio rappresenta un qualcosa di speciale». Così come lo è sempre stato il carattere di Gelli: «Desideroso di apprendere, intelligente e anche consapevole delle sue qualità. Per questo motivo, non mi stupisce la sicurezza che adesso sta manifestando a Frosinone». Una padronanza sorprendente nel distribuire gioco e nel leggere gli spazi, disegnando geometrie in mediana senza subire la pressione della B. Sabato lo ha dimostrato, davanti ai quasi 40mila del “San Nicola”, contro il Bari di Giacomo Ricci. Un altro volto cresciuto nel prolifico Livorno: «Io e mio figlio eravamo incollati davanti al televisore a seguire le loro giocate. Chiaramente, tornando a Francesco, adesso sta raccogliendo i frutti dei sacrifici profusi negli anni».

L’ANEDDOTO CON MALDINI - Dal Livorno al Tuttocuoio ed al Montecatini, giungendo poi all’Albinoleffe prima della Ciociaria. Gavetta e sudore, cifre identificative di un percorso che non ha concesso regali esclusivi. Ma le emozioni vissute nel club livornese sono varie e indelebili, così come gli aneddoti. E Salvetti ne rammenta uno con piacere: «Eravamo a Capezzano per un torneo nazionale e l’avversario di turno era il Milan. In tribuna, oltre a noi, c’era un certo Paolo Maldini per vedere all’opera il figlio Christian che militava in rossonero». Parziale inchiodato sullo 0-1 in favore del Diavolo. È il preludio al Gelli-show: «Il nostro Checco è salito in cattedra, compiendo giocate super prima di realizzare il gol del pareggio. Averlo fatto davanti agli occhi di Maldini ha amplificato la portata emotiva della marcatura». Orgoglio puro nel rammentare ciò che è stato: «Francesco ha fatto parte di una squadra che ha vinto tanto. È anche attraverso lui che il Livorno ha iniziato a dare filo da torcere a settori giovanili ben più affermati come Fiorentina ed Empoli». Col destino che, dallo scorso gennaio, gli ha riservato una sorpresa a tinte giallazzurre con vista Serie A. «Gliela auguro vivamente», ha concluso Salvetti. Ed è il grande sogno del popolo frusinate che, insieme a Gelli, punta a salire nell’Olimpo del calcio tricolore.