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L'Italia che non sta tanto bene
Otto vittorie consecutive, possibilità di arrivare a punteggio pieno nel girone, gran galà il prossimo 12 giugno all'Olimpico di Roma, quando la Nazionale Italiana potrà godersi gli Europei itineranti in casa, almeno nelle prime tre partite. Avrebbe parecchi motivi, Roberto Mancini, per sorridere, perché è il commissario tecnico che ha ricevuto meno critiche (escludendo quelle con il Portogallo in Nations League, ma lì era ancora apprendistato) degli ultimi anni. Un compito non semplice, perché doveva ripartire dopo l'esclusione di San Siro - contro la Svezia, in vista di Russia 2018 - e creare un nuovo nucleo di giovani per cercare di ritornare in auge.
TANTI PROBLEMI SINGOLI - Fonseca ha deciso di tenere fuori sistematicamente Alessandro Florenzi dai titolari, spedendolo in panchina in maniera costante. Ultime sei gare, zero presenze da titolare. Insomma, non il modo migliore per farlo arrivare alla Nazionale con il sorriso sulla bocca. Però Mancini lo ha difeso con grande convinzione, dicendo che per lui è importante perché può fare tranquillamente tre ruoli. Criticatissimo Federico Chiesa, dopo il 5-2 che il Cagliari ha inferto alla sua Fiorentina, più per l'atteggiamento che altro. Poi Bernardeschi, fischiato ieri allo Stadium dopo la sostituzione con il Milan, Romagnoli saltato secco da Dybala e che oramai è dietro anche ad Acerbi nelle gerarchie. Infine Insigne, con tutto il caos Napoli capitato nella settimana scorsa.
GLI INFORTUNATI - Sono già tre i calciatori esclusi, probabilmente in via precauzionale, da questa tornata. Domenico Berardi, poi Marco Verratti e Leonardo Spinazzola, colpiti duro nell'ultimo turno. A loro va aggiunto anche Giorgio Chiellini, lungodegente e che dovrebbe tornare a marzo, più Lorenzo Pellegrini e Bryan Cristante.
CHIAMATO A DECIDERE - Chi, almeno finora, ha convinto appieno in campionato è ovviamente Ciro Immobile, già 14 gol con la maglia della sua Lazio. In confronto all'anno scorso c'è una determinazione nuova per lui che, con ogni probabilità, giocherà almeno una delle due partite, alternandosi con Belotti. Le sue prestazioni in Nazionale non sono paragonabili a quelle dei club, come se la porta si rimpicciolisce. In un'annata difficile per i compagni di reparto, lui è chiamato a rinascere per non rischiare di rimanere un incompiuto con la maglia azzurra.
TANTI PROBLEMI SINGOLI - Fonseca ha deciso di tenere fuori sistematicamente Alessandro Florenzi dai titolari, spedendolo in panchina in maniera costante. Ultime sei gare, zero presenze da titolare. Insomma, non il modo migliore per farlo arrivare alla Nazionale con il sorriso sulla bocca. Però Mancini lo ha difeso con grande convinzione, dicendo che per lui è importante perché può fare tranquillamente tre ruoli. Criticatissimo Federico Chiesa, dopo il 5-2 che il Cagliari ha inferto alla sua Fiorentina, più per l'atteggiamento che altro. Poi Bernardeschi, fischiato ieri allo Stadium dopo la sostituzione con il Milan, Romagnoli saltato secco da Dybala e che oramai è dietro anche ad Acerbi nelle gerarchie. Infine Insigne, con tutto il caos Napoli capitato nella settimana scorsa.
GLI INFORTUNATI - Sono già tre i calciatori esclusi, probabilmente in via precauzionale, da questa tornata. Domenico Berardi, poi Marco Verratti e Leonardo Spinazzola, colpiti duro nell'ultimo turno. A loro va aggiunto anche Giorgio Chiellini, lungodegente e che dovrebbe tornare a marzo, più Lorenzo Pellegrini e Bryan Cristante.
CHIAMATO A DECIDERE - Chi, almeno finora, ha convinto appieno in campionato è ovviamente Ciro Immobile, già 14 gol con la maglia della sua Lazio. In confronto all'anno scorso c'è una determinazione nuova per lui che, con ogni probabilità, giocherà almeno una delle due partite, alternandosi con Belotti. Le sue prestazioni in Nazionale non sono paragonabili a quelle dei club, come se la porta si rimpicciolisce. In un'annata difficile per i compagni di reparto, lui è chiamato a rinascere per non rischiare di rimanere un incompiuto con la maglia azzurra.
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