
Pisa in A...un mese dopo. Semper: "Promesso a Inzaghi che sarebbe stato il nostro anno"
Quattro maggio 2025, quattro giugno 2025: un mese esatto. Un mese da quando il Pisa ha festeggiato il ritorno in Serie A, 34 anni dopo l'ultima apparizione nella massima serie. Adesso è tempo di pensare al futuro e programmare la stagione ventura, ma al netto di quello che è e quello che sarà, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ha parlato in esclusiva uno dei maggiori protagonisti dell'annata, il portiere nerazzurro Adrian Semper, che ha raccontato questa speciale cavalcata verso una categoria sognata da anni.
Una stagione sicuramente incredibile quella vissuta in nerazzurro, la squadra non era tra le favorite per la A diretta: la sensazione vostra, però, è stata da subito diversa?
"È stata una stagione incredibile, per me è anche la terza promozione di fila e vale ancora di più, non mi spiego ancora come ho potuto vivere tutto questo in tre anni. Ma è bellissimo, e credo sia un traguardo che nessuno ha raggiunto negli ultimi anni. Dal mio arrivo a Pisa ho avvertito grandi emozioni, e un progetto molto importante nato con un mister che mi ha dato tanto: lo avevamo capito da subito che eravamo forti, non sapevamo come sarebbe finita, ma a qualcosa di bello ci credevamo. È stato incredibile, davvero, e tutti abbiamo fatto un grande lavoro".
Accennavi alla terza promozione di fila, anche se con il Genoa hai avuto meno spazio: ravvisi analogie tra tutte le esperienze?
"No, sono state promozioni diverse tra loro, e paradossalmente anche quella con il Genoa ha significato tanto: ho giocato poco, ma sono riuscito a essere decisivo in quei frangenti, e sono comunque contento di cosa è stato. Ho dato tanto, e sono felice di aver fatto parte di quella squadra".
E a proposito del tuo passato, pensi che, in vista di strutturazione per la massima serie, il Pisa, per così dire, 'possa trarre ispirazione' dal Como?
"Ogni società e ogni squadra ha il suo progetto e il suo modo di lavorare, non dobbiamo seguire nessuno, ma solo creare il nostro mondo trovando la nostra strada. Come abbiamo fatto quest'anno, quando abbiamo creato tutto da soli, riuscendo in quello che volevamo. Guardiamo a noi stessi, pensando a creare ancora qualcosa di magico".
Torniamo quindi al campionato che è stato. Quale è stato il momento spartiacque a tuo avviso?
"Paradossalmente credo siano state le partite perse contro Sassuolo e Spezia: dovevamo vincerle entrambe, non è andata come volevamo, ma dopo la partita contro i liguri abbiamo trovato la nostra strada definitiva e non abbiamo mai più mollato".
Due sconfitte consecutive, quelle di cui parlavi, che avrebbero forse piegato chiunque: avete avuto il timore che qualcosa potesse non andare per il verso giusto?
"Sicuramente dall'esterno in tanti hanno pensato qualcosa di negativo, ma io non avevo dubbi, e non li aveva neppure mister Inzaghi. A lui ho avevo promesso che sarebbe stata la stagione nostra, e così è stato".
Un contratto ancora in essere con i nerazzurri: pronto per tornare in A da protagonista?
"Non vedo l'ora che inizi il ritiro, sono già super carico per la prossima stagione, e sono felice di avere la possibilità di giocare nuovamente in Serie A. È arrivato per me il momento dove posso dimostrare tutte le forze nel livello calcistico più alto che c'è: sono pronto".
Una stagione sicuramente incredibile quella vissuta in nerazzurro, la squadra non era tra le favorite per la A diretta: la sensazione vostra, però, è stata da subito diversa?
"È stata una stagione incredibile, per me è anche la terza promozione di fila e vale ancora di più, non mi spiego ancora come ho potuto vivere tutto questo in tre anni. Ma è bellissimo, e credo sia un traguardo che nessuno ha raggiunto negli ultimi anni. Dal mio arrivo a Pisa ho avvertito grandi emozioni, e un progetto molto importante nato con un mister che mi ha dato tanto: lo avevamo capito da subito che eravamo forti, non sapevamo come sarebbe finita, ma a qualcosa di bello ci credevamo. È stato incredibile, davvero, e tutti abbiamo fatto un grande lavoro".
Accennavi alla terza promozione di fila, anche se con il Genoa hai avuto meno spazio: ravvisi analogie tra tutte le esperienze?
"No, sono state promozioni diverse tra loro, e paradossalmente anche quella con il Genoa ha significato tanto: ho giocato poco, ma sono riuscito a essere decisivo in quei frangenti, e sono comunque contento di cosa è stato. Ho dato tanto, e sono felice di aver fatto parte di quella squadra".
E a proposito del tuo passato, pensi che, in vista di strutturazione per la massima serie, il Pisa, per così dire, 'possa trarre ispirazione' dal Como?
"Ogni società e ogni squadra ha il suo progetto e il suo modo di lavorare, non dobbiamo seguire nessuno, ma solo creare il nostro mondo trovando la nostra strada. Come abbiamo fatto quest'anno, quando abbiamo creato tutto da soli, riuscendo in quello che volevamo. Guardiamo a noi stessi, pensando a creare ancora qualcosa di magico".
Torniamo quindi al campionato che è stato. Quale è stato il momento spartiacque a tuo avviso?
"Paradossalmente credo siano state le partite perse contro Sassuolo e Spezia: dovevamo vincerle entrambe, non è andata come volevamo, ma dopo la partita contro i liguri abbiamo trovato la nostra strada definitiva e non abbiamo mai più mollato".
Due sconfitte consecutive, quelle di cui parlavi, che avrebbero forse piegato chiunque: avete avuto il timore che qualcosa potesse non andare per il verso giusto?
"Sicuramente dall'esterno in tanti hanno pensato qualcosa di negativo, ma io non avevo dubbi, e non li aveva neppure mister Inzaghi. A lui ho avevo promesso che sarebbe stata la stagione nostra, e così è stato".
Un contratto ancora in essere con i nerazzurri: pronto per tornare in A da protagonista?
"Non vedo l'ora che inizi il ritiro, sono già super carico per la prossima stagione, e sono felice di avere la possibilità di giocare nuovamente in Serie A. È arrivato per me il momento dove posso dimostrare tutte le forze nel livello calcistico più alto che c'è: sono pronto".
Articoli correlati
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano