Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Messi nel tempio di Maradona. E due fazioni nettamente contrapposte

Messi nel tempio di Maradona. E due fazioni nettamente contrapposteTUTTO mercato WEB
martedì 25 febbraio 2020, 08:00Il corsivo
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Napoli

Come potrà mai un napoletano preferire Messi a Maradona? Come potrà mai anteporre un altro giocatore a chi la storia del Napoli se l'è reinventata senza un precedente? Maradona è leggenda, è il mito. Calato dall'alto e santificato ancora oggi da una città che l'ha vissuto, osannato, consumato e non l'ha mai dimenticato. Trasformandolo da idolo a divinità.

Come potrà mai un barcelonista preferire Maradona a Messi? Diego è arrivato in Europa grazie al Barça. Ma per tutti Maradona è identificato in Europa con la maglia del Napoli e Messi in Catalogna ha avuto un impatto senza precedenti. E' arrivato nel club da ragazzino e, da predestinato, ha iniziato presto a riscriverne la storia. Un anno dopo l'altro, senza mai fermarsi. E' con lui che il Barcellona ha vissuto e sta vivendo i suoi anni migliori, è lui che detiene tutti i record del club grazie al fuoco sacro dei fuoriclasse. Quelli a cui t'inchini per manifesta superiorità, come avvenuto sabato al Camp Nou dopo un primo tempo da sogno.

Maradona e Messi. Un paragone che non poteva non riemergere in tutta la sua veemenza perché stasera Messi per la prima volta giocherà al San Paolo, nel tempio di Maradona. Ieri tra Castel Volturno e Fuorigrotta è andata in scena la fiera delle ovvietà. E non poteva essere altrimenti. La domanda è stata posta a tutti: meglio Maradona o Messi? E cosa vuoi che ti risponda Insigne, ragazzo di Frattamaggiore cresciuto nel mito di Diego? "Messi in questo momento è il numero uno, ma Maradona è sacro. E' un'altra cosa".
Le ragioni di chi sostiene questa parte della storia sono grossomodo queste: Maradona è il genio, colui che può trasformare in qualsiasi circostanza l'impossibile in possibile. Ha vinto un Mondiale da solo, trascinando una squadra buona ma non ottima come l'Argentina dell'86 al successo finale. Maradona fu l'uomo del riscatto, portò una Napoli martoriata in vetta al campionato più bello del mondo. Senza i soldi del Nord, senza tutti i campioni di Juventus, Milan e Inter.
Poi si cambia location. E la stessa domanda viene fatta a Piquè: meglio Maradona o Messi? E cosa vuoi che ti risponda chi da 12 anni condivide lo spogliatoio con Leo? "Ho visto per tanti anni le sue magie da vicino, scelgo la sua regolarità".
Le ragioni di chi sostiene questa parte della storia sono grossomodo queste: ma li avete messi a confronto i numeri? Non c'è confronto. Né come trofei, né come gol. Sono dalla parte di Messi, che da 15 anni gioca a livelli stratosferici. Un esempio in campo e fuori, un campione che non conosce soste né buchi neri.

Siamo in entrambi i casi oltre la linea del fuoriclasse. Maradona e Messi appartengono alla ristrettissima cerchia delle divinità del calcio. Come Cruijff, come Pelè. E quando si provano a mettere a paragone, non esistono parametri oggettivi per preferire l'uno all'altro. Ognuno ha le sue ragioni e tutte sono valide. Ognuno fa prevalere le ragioni del cuore. E come fai a dargli torto?

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile