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Ventola: "Uno Scudetto in quattro anni è poco, ma la Champions è il sogno"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 15:35News
di Alessandra Stefanelli
per Linterista.it

Ventola: "Uno Scudetto in quattro anni è poco, ma la Champions è il sogno"

Nicola Ventola si unisce al coro degli entusiasti dopo la spettacolare doppia sfida tra Inter e Barcellona. Ai microfoni di Viva El Futbol, l’ex attaccante ha sottolineato l’eccezionalità dell’evento: “Non ricordo una doppia sfida a eliminazione diretta così. Di solito ti resta impressa una delle due gare, ma questa volta entrambe sono state storicamente spettacolari, due partite vere tra due squadre che hanno mostrato il loro calcio”.

Ventola ha lodato in particolare l’approccio dell’Inter nel primo tempo della gara di ritorno: “L’Inter ha un’identità precisa, e non è un caso che sia arrivata a due finali di Champions in tre anni. Ha sfruttato i punti deboli del Barcellona con personalità e qualità, costruendo dal basso e giocando con coraggio. Calhanoglu e Mkhitaryan avrebbero potuto segnare ancora. È stata una prestazione in linea con la filosofia di gioco di Inzaghi”.

Sul giudizio complessivo della doppia sfida, Ventola ha fatto un distinguo: “Se valutiamo le due partite ai punti, probabilmente il Barcellona ha fatto qualcosa in più. Ma il calcio non è matematica, e l’Inter ha segnato sette gol. Quando è calata fisicamente ha sofferto, è vero, ma ha saputo tenere botta. E i blaugrana hanno commesso errori decisivi nei momenti cruciali: il 4-3 di Thuram nasce da un errore grave di Araujo, così come la marcatura su Acerbi nel 3-3”.

Poi, una riflessione più ampia sul percorso dei nerazzurri: “Anche se l’Inter non dovesse vincere la finale, è una squadra riconoscibile in tutto il mondo. C’è un’identità precisa, costruita da Inzaghi, che ha saputo far crescere tanti giocatori. Rispetto alla Juventus di Allegri, qui vedo più squadra, meno figurine. I braccetti che salgono, le rotazioni: è un progetto tecnico. La Champions è un sogno, e anche solo giocarsela è un traguardo enorme. Certo, uno scudetto in quattro anni è poco, ma la Champions ti cambia tutto: è eccezionale”.