
Adani: "Inter-Barcellona un evento biblico, nerazzurri sotto solo 16 minuti in tutta la Champions"
Daniele Adani ha analizzato così la straordinaria sfida tra Inter e Barcellona, definendola più di una semplice partita. “Non è stato calcio, è stato un evento biblico - ha detto durante Viva El Futbol -. Impossibile da spiegare, un turbine di emozioni che il calcio ti concede solo ogni tre o quattro anni. L’ultima volta fu la finale del Mondiale in Qatar”.
Il commentatore ha descritto l’atmosfera sugli spalti e in campo come carica di pathos: “Tra i tifosi c’erano emozione e incredulità, sarà difficile dimenticare una notte del genere. Al 92’ Yamal colpisce il palo, al 93’ Acerbi fa il 3-3. Questo è il calcio. Se ci limitiamo a dire 'palo dentro o palo fuori', ne sminuiamo la magia”.
Adani ha poi lodato il percorso dell’Inter e l’approccio alla doppia sfida: “In sei giorni ha cambiato pelle. L’andata non bastava, ma al ritorno l’Inter ha saputo resistere e proporre. I numeri parlano: dai 7 tiri dell’andata ai 13 del ritorno. Pressing alto, maggiore coraggio. Il Barcellona non ti concede il possesso, ma puoi comunque trovare il modo di rispondere colpo su colpo”.
Un passaggio decisivo per Adani è arrivato nella parte finale del match: “Sul quarto gol di Frattesi c’erano sette nerazzurri in area al 99’. Se in quel momento hai ancora testa, cuore e idee per andare a prendere il Barcellona in casa sua, allora meriti la qualificazione”.
Un altro dato sottolineato da Adani è la varietà dei marcatori: “Sette gol al Barcellona con sei giocatori diversi. Dumfries con due gol e tre assist. Hanno segnato interni, esterni, attaccanti, difensori, a dimostrazione di un’identità chiara e condivisa”.
Parlando dell’intero percorso europeo dell’Inter, Adani ha aggiunto: “In 14 partite di Champions, l’Inter è stata sotto solo 16 minuti. È una squadra che ha resistito, proposto, e ha saputo battere i giganti pur con risorse economiche inferiori. La rosa è composta da giocatori arrivati a parametro zero o a basso costo. Solo Pavard, Frattesi e Barella hanno richiesto investimenti significativi”.
Infine, una riflessione sul bilancio dell’era Inzaghi: “Uno scudetto in quattro anni è poco per il valore della squadra, ma la crescita è evidente. Rispetto ai competitor europei, l’Inter ha speso meno ma ha raggiunto lo stesso livello, se non oltre. In questo c’è grande merito”.







