
Inter, Chivu: "Non importa come giocherà il River, sono contento di tutti"
Dopo la partita pareggiata contro il Monterrey e la vittoria contro l’Urawa Red Diamonds l’Inter si gioca l’accesso agli ottavi del Mondiale per club contro il River Plate. I nerazzurri giocheranno al Lumen Field di Seattle mercoledì 25 giugno alle 18:00 locali (le 3:00 del mattino del 26 giugno in Italia). L’allenatore dell’Inter Cristian Chivu ha parlato nella conferenza stampa pre partita contro i millionarios
Che partita si aspetta contro il River? Ieri Luis Enrique si è lamentato del campo, è d'accordo?
"Partita difficile come le altre due, non è mai semplice. La condizione fisica poi è migliore rispetto alle squadre europee, servono energie mentali e fisiche per giocare una partita all'altezza. Sul campo non ci possiamo lamentare, anche a LA non erano al massimo, noi ci adattiamo. Le strutture però sono ottimali. Chiaramente non è l'Europa perché sono più adatti al football americano. Questo poi è un campo sintetico con erba sopra. Comunque non è male"
Queste è la prima partita da dentro fuori per lei, cambia qualcosa?
"Non cambia niente. Noi siamo venuti qui con una mentalità e trattiamo tutte le partite con serietà. Dopo la prima partita qualcuno era forse un po' pessimista. Con le nostre energie faremo il massimo e andiamo avanti".
Lei è contento dell'impatto dei giovani?
"Sono contento di tutti, anche dei nuovi arrivati. Luis Henrique si è messo subito a disposizione dopo tre settimane di vacanza, queste sono partite ufficiali ricordiamocelo sempre. Non sono amichevoli, è un campionato del mondo. Tutti hanno cercato di fare il massimo. Al 75' Luis Henrique mi diceva che ne aveva ancora, anche se sapevo che non ne aveva più. Sono atteggiamenti positivi. Tutti anche i ragazzi della primavera stanno facendo bene come Cocchi, Berenbruch, Re Cecconi, De Pieri. Valentin e Pio nemmeno li metto dentro tra i giovani perché alzano il livello come i compagni con più esperienza".
Cosa ne pensa di Gallardo e del River?
Ho grande rispetto sia per quello che ha fatto da giocatore e da allenatore. Con il River ha fatto grandissimi risultati. Nel River ci sono campioni del mondo, Mastantuono lo vedremo ad alti livelli. Colidio mi fa piacere vederlo perchè l'ho avuto in Primavera, alzava il livello dell'allenamento e non vedo l'ora di abbracciarlo. Il River anche noi in Europa la guardiamo per quello che rappresenta e quello che ha prodotto anche in termini di individualità e risultati"
Mastantuono può essere un crack mondiale?
Ricordiamoci che è un 2007 con tante partite fatte. L'altro giorno guardando i filmati mi ricordava Di Maria per come usa il mancino. Parliamo di un giocatore forte che sarà la delizia del futuro del calcio. Al Real poi le richieste saranno diverse ma sarà all'altezza"
Si respira un clima più allegro ora in allenamento? Lei è soddisfatto del clima creato?
"Hanno ascoltato i miei consigli di non leggere i giornali (ride ndr). Se si dice e ripete sempre il risultato di Monaco è difficile andare avanti. Abbiamo fatto leva su una cosa importante, ovvero trovare un po' di umanità e parole gentili. Quando hai a che fare con un gruppo di uomini che ci sono sempre nel bene e nel male, diventa tutto più semplice da superare. Questa squadra ha una motivazione e una mentalità: hanno raggiunto la seconda stella, con due finali di Champions League e una di Europa League. Non si deve guardare solo quello che si è vinto. Loro sono campioni veri e sanno che quello che conta è il domani. Sanno che devono lavorare di più e sporcarsi anche. Mangiare anche un po' di merda e masticarla bene guardandosi allo specchio. Fa piacere vedere le loro risposte nonostante un momento difficile. Cercano sempre di guardare i compagni negli occhi"
Contro un River che potrebbe mettersi a specchio, può avere senso insistere sul 3-52? Arrivare primi cosa significa?
"Quello che noi possiamo controllare è quello che facciamo oggi e che proveremo a fare domani. La qualificazione non è ancora certificata. Dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare domani e capire se il River si metterà a specchio. A noi ci interessa fino a un certo punto come si piazzeranno, dobbiamo pensare a noi. Capire come affrontare l'avversario a seconda di come si pone. Dobbiamo sapere che ci sono momenti diversi nella partita e capire i momenti della gara. Pensiamo più a noi che agli altri. Dobbiamo aggiungere qualcosa ogni tanto con la speranza che la prestazione sia di alto livello"





