Inter, Chivu: "Bisogna mangiare la m…”, un messaggio alza la tensione

L’Inter si gioca l’accesso al Mondiale per Club contro il River Plate. I nerazzurri di Cristian Chivu scenderanno in campo al Lumen Field di Seattle, mercoledì 25 giugno alle 18:00 locali (le 3:00 del mattino del 26 giugno in Italia). Vincere porterebbe i nerazzurri al primo posto del girone E, superando proprio i millionarios. Nella conferenza stampa di vigilia ha parlato l’allenatore dei nerazzurri sottolineando l’importanza della gara: “Noi siamo venuti qui con una mentalità e trattiamo tutte le partite con serietà. Dopo la prima partita qualcuno era forse un po' pessimista. Con le nostre energie faremo il massimo e andiamo avanti”.

Chivu, il gruppo prima di tutto e un messaggio: “Bisogna sporcarsi”
L’allenatore rumeno nel presentare la partita contro il River Plate non ha usato giri di parole raccontando anche il momento difficile vissuto dal gruppo: “Hanno ascoltato i miei consigli di non leggere i giornali (ride ndr). Se si dice e ripete sempre il risultato di Monaco è difficile andare avanti. Loro sono campioni veri e sanno che quello che conta è il domani. Sanno che devono lavorare di più e sporcarsi anche. Mangiare anche un po' di m***a e masticarla bene guardandosi allo specchio. Fa piacere vedere le loro risposte nonostante un momento difficile. Cercano sempre di guardare i compagni negli occhi”. Lavorare con umiltà e solidità. La ricetta di Chivu è lineare e diretta, immagine e somiglianza dell’allenatore.

I giovani e quel messaggio a Pio Esposito e Valentin Carboni
L’Inter sta impostando il nuovo corso e la proprietà Oaktree vuole puntare gradualmente su una nuova linea verde. Sucic e Luis Henrique sono innesti che vanno in questa direzione ma l’Inter guarda in casa cercando anche di responsabilizzare quelli che possono essere i nerazzurri del futuro in prima squadra. Particolarmente significativa la frase di Chivu in riferimento a Pio Esposito e Valentin Carboni che, secondo il tecnico rumeno, non devono essere paragonati ai ragazzi della primavera. Giovani solo anagraficamente insomma e già capaci di “alzare il livello come i compagni con più esperienza".