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Inter, Inzaghi porta altri 10 milioni. Ultima per provare e onorare il campionato, poi il grande sogno
A un certo punto della stagione, Simone Inzaghi sembrava sull’orlo dell’esonero. Eppure non si scomponeva comunque, pensava al lavoro settimanale, pensava a quello che la sua Inter produceva, pur non riuscendo a capitalizzare. Era convinto che il tempo sarebbe stato galantuomo. Mesi dopo, così è stato. E oggi, a prescindere da come finirà a Istanbul, quando ci sarà da tirare il bilancio di una stagione pazza, avrà tutta la forza di questo mondo.
Altri dieci milioni in cassa. Sono quelli derivanti dall’accordo con Paramount+ per due gare e una stagione da retro-sponsor. Da questo punto di vista, la stagione interista si chiude col botto. È un botto che copre un buco, quello derivante dall’inadempimento di DigitalBits. Ma questi soldi sarebbero arrivati senza il percorso europeo costruito da Inzaghi? No. E non sono gli unici, perché si vanno a sommare a quei 40-50 milioni che ad agosto nessuno poteva preventivare: a oggi, sono proprio le prestazioni in Champions a far respirare in viale della Liberazione, anche in vista del prossimo mercato. Intendiamoci, dietro questo accordo e quello futuro col nuovo main sponsor c’è tutto il lavoro di chi sta dietro le quinte e non si è mai fermato. Allo stesso modo, il tecnico piacentino non sarebbe arrivato in finale di Champions senza i giocatori che ha. Dato che però a un certo punto sembrava, appunto, tutta colpa sua, oggi è altrettanto giusto dargli merito.
Ultima tra prove e un grande applauso. Niente turnover, se non lo stretto indispensabile, contro il Torino. Una scelta che dovrà diventare ufficiale con le formazioni di questa sera, ha sorpreso tanti ma ha diverse spiegazioni. Onorare il campionato, tanto per cominciare, è un segno di rispetto per chi, come i granata, corre ancora per qualcosa. Mollare tutto per dieci giorni, inoltre, avrebbe rappresentato un rischio non inferiore a quello di infortuni, tanto più che il City è comunque chiamato a preparare la super sfida con un’altra finale nel mezzo. E poi, le prove generali. Riguarderanno l’attacco; il reparto dove si gioca il super-rebus Dzeko o Lukaku. Anche se, va detto, Lautaro sta bene con entrambi.
Altri dieci milioni in cassa. Sono quelli derivanti dall’accordo con Paramount+ per due gare e una stagione da retro-sponsor. Da questo punto di vista, la stagione interista si chiude col botto. È un botto che copre un buco, quello derivante dall’inadempimento di DigitalBits. Ma questi soldi sarebbero arrivati senza il percorso europeo costruito da Inzaghi? No. E non sono gli unici, perché si vanno a sommare a quei 40-50 milioni che ad agosto nessuno poteva preventivare: a oggi, sono proprio le prestazioni in Champions a far respirare in viale della Liberazione, anche in vista del prossimo mercato. Intendiamoci, dietro questo accordo e quello futuro col nuovo main sponsor c’è tutto il lavoro di chi sta dietro le quinte e non si è mai fermato. Allo stesso modo, il tecnico piacentino non sarebbe arrivato in finale di Champions senza i giocatori che ha. Dato che però a un certo punto sembrava, appunto, tutta colpa sua, oggi è altrettanto giusto dargli merito.
Ultima tra prove e un grande applauso. Niente turnover, se non lo stretto indispensabile, contro il Torino. Una scelta che dovrà diventare ufficiale con le formazioni di questa sera, ha sorpreso tanti ma ha diverse spiegazioni. Onorare il campionato, tanto per cominciare, è un segno di rispetto per chi, come i granata, corre ancora per qualcosa. Mollare tutto per dieci giorni, inoltre, avrebbe rappresentato un rischio non inferiore a quello di infortuni, tanto più che il City è comunque chiamato a preparare la super sfida con un’altra finale nel mezzo. E poi, le prove generali. Riguarderanno l’attacco; il reparto dove si gioca il super-rebus Dzeko o Lukaku. Anche se, va detto, Lautaro sta bene con entrambi.
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