
Nazionale maltrattata? Spalletti: "Non lo so. Servono gambe feline e muscoli africani"
"Anche negli altri campionati si comportano così, non lo so... Non lo so”. Luciano Spalletti, nella sua ultima conferenza stampa da commissario tecnico, ha risposto così a chi gli chiedeva se la Nazionale fosse resa marginale dal sistema calcio: “Mi sento di fare un discorso tecnico: ci vogliono gambe feline e muscoli africani, nervi di quelli dell'uno contro uno. Ci vuole questa gente qui perché quando trovi quello che fa la guerra, quell'altro che ha resistenza e corsa diventa difficile.
Dobbiamo privilegiare i giocatori che fanno l'uno contro uno. Io ho anche telefonato a Chiesa ma non ha mai giocato. Zaccagni stava male, mi ha chiesto di restare a casa... Zaniolo non gioca più. Però questi da uno contro uno andrebbero messi per regola, tutte le squadre ne devono avere due così perché nel calcio sono quelli che sbaragliano, che fanno la differenza".
Nel corso dell’incontro con i cronisti, Spalletti ha anche parlato della differenza fra allenare e fare il commissario tecnico: “Mi hanno sempre abituato al fatto che devo trovare la soluzione. Se accetti di allenare la Nazionale come ho fatto io, poi devi trovare la soluzione. Non puoi nasconderti dietro al fatto che hai pochi giocatori, cominci a trovare gli alibi. Ho fatto male e per certi versi è giusto che io vada a casa. Però non do le dimissioni perché penso di poter fare meglio. Ma se mi viene detto che non sono più quello giusto, allora firmo la risoluzione. Ho lasciato la Nazionale come quando l'ho trovata, tale e quale".
Dobbiamo privilegiare i giocatori che fanno l'uno contro uno. Io ho anche telefonato a Chiesa ma non ha mai giocato. Zaccagni stava male, mi ha chiesto di restare a casa... Zaniolo non gioca più. Però questi da uno contro uno andrebbero messi per regola, tutte le squadre ne devono avere due così perché nel calcio sono quelli che sbaragliano, che fanno la differenza".
Nel corso dell’incontro con i cronisti, Spalletti ha anche parlato della differenza fra allenare e fare il commissario tecnico: “Mi hanno sempre abituato al fatto che devo trovare la soluzione. Se accetti di allenare la Nazionale come ho fatto io, poi devi trovare la soluzione. Non puoi nasconderti dietro al fatto che hai pochi giocatori, cominci a trovare gli alibi. Ho fatto male e per certi versi è giusto che io vada a casa. Però non do le dimissioni perché penso di poter fare meglio. Ma se mi viene detto che non sono più quello giusto, allora firmo la risoluzione. Ho lasciato la Nazionale come quando l'ho trovata, tale e quale".
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