
Sacchi avverte Inter e Juve: "Dopo Usa '94 i miei non avevano più muscoli. Lì caldo torrido"
Per Inter e Juventus sarà un mese di fuoco, impegnate a girare in lungo ed in largo al caldo degli Stati Uniti per il Mondiale per Club. Di questo ha parlato a La Gazzetta dello Sport Arrigo Sacchi, che negli USA giocò il famoso Mondiale del 1994. Queste le sue parole riguardo alle condizioni climatiche che i club troveranno al di là dell'Atlantico: "Intanto il clima è peggiorato, in quest’ultimo periodo e questo mi sembra un dato di fatto su cui nessuno può discutere. Inoltre le squadre sono costrette a tantissimi viaggi, il che significa che non potranno allenarsi con regolarità. Io credo che i giocatori, dal punto di vista atletico, saranno parecchio stressati. Se ricordo com’erano messi i miei ragazzi... Alla fine del primo tempo di ogni partita, regolarmente giocata sotto il sole perché si doveva scendere in campo nel primo pomeriggio americano per consentire la visione nella tarda serata europea, avevo almeno quattro o cinque ragazzi che mi chiedevano la sostituzione. Non ce la facevano proprio a stare in piedi".
Il segreto per affrontare un torneo come il Mondiale per Club?
"L’organizzazione è fondamentale. L’aspetto logistico diventa importantissimo. Pensate che cosa significa per un atleta poter riposare dopo uno sforzo prolungato. Noi, questa possibilità, non l’abbiamo avuta".
Non fu una Nazionale spettacolare, però.
"E come si può fare spettacolo a quelle temperature? Comunque mi sembra che alcune belle giocate si siano viste e, lo ripeto per la millesima volta, ai miei ragazzi posso soltanto dire grazie. Negli spogliatoi, subito dopo la premiazione, qualcuno piangeva per la sconfitta. Io mi misi in mezzo allo stanzone e dissi: “Voi avete date l’anima e per me siete degli eroi! Quando uno dà tutto quello che ha non ha nulla da rimproverarsi”. Di più non potevo chiedere. Ma sapete che cosa mi dissero i massaggiatori prima della finale?. Io chiesi come stavano alcuni giocatori, magari si potevano fare dei massaggi... I medici e i massaggiatori mi risposero: “Arrigo, non c’è nulla da massaggiare. Non hanno più muscoli”. Ecco il risultato della permanenza sulla costa est, a più trentacinque gradi, con le notti tropicali e neanche un filo d’aria. Ma lo sapete che io, la sera, non riuscivo nemmeno a fare una passeggiata perché dopo un minuto avevo la maglietta bagnata di sudore? Non vorrei proprio essere nei panni di un allenatore delle squadre che partecipano al Mondiale per Club".
Il segreto per affrontare un torneo come il Mondiale per Club?
"L’organizzazione è fondamentale. L’aspetto logistico diventa importantissimo. Pensate che cosa significa per un atleta poter riposare dopo uno sforzo prolungato. Noi, questa possibilità, non l’abbiamo avuta".
Non fu una Nazionale spettacolare, però.
"E come si può fare spettacolo a quelle temperature? Comunque mi sembra che alcune belle giocate si siano viste e, lo ripeto per la millesima volta, ai miei ragazzi posso soltanto dire grazie. Negli spogliatoi, subito dopo la premiazione, qualcuno piangeva per la sconfitta. Io mi misi in mezzo allo stanzone e dissi: “Voi avete date l’anima e per me siete degli eroi! Quando uno dà tutto quello che ha non ha nulla da rimproverarsi”. Di più non potevo chiedere. Ma sapete che cosa mi dissero i massaggiatori prima della finale?. Io chiesi come stavano alcuni giocatori, magari si potevano fare dei massaggi... I medici e i massaggiatori mi risposero: “Arrigo, non c’è nulla da massaggiare. Non hanno più muscoli”. Ecco il risultato della permanenza sulla costa est, a più trentacinque gradi, con le notti tropicali e neanche un filo d’aria. Ma lo sapete che io, la sera, non riuscivo nemmeno a fare una passeggiata perché dopo un minuto avevo la maglietta bagnata di sudore? Non vorrei proprio essere nei panni di un allenatore delle squadre che partecipano al Mondiale per Club".
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