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Un mercato in anticipo e le rassicurazioni. Perché Antonio Conte è rimasto a NapoliTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 09:15Serie A
di Andrea Losapio

Un mercato in anticipo e le rassicurazioni. Perché Antonio Conte è rimasto a Napoli

"Penso sia il segreto di Pulcinella quello che è successo a gennaio". Antonio Conte, nella sua lunga intervista a Buffa Talks, ha toccato anche il discorso dei contrasti con Aurelio De Laurentiis. Perché è evidente che, come successo con la Juventus anni fa - ma anche con l'Inter nel 2021 - le rassicurazioni erano state diverse. Che Kvaratskhelia non sarebbe stato toccato, almeno per questo primo anno. Poi le varie situazioni dei giocatori chiave arrivati all'ultimo, perdendo la prima giornata con l'Hellas Verona per 3-0.

"Durante l'anno alcune cose non mi hanno fatto felice come l'arrivo l'ultima settimana di giocatori come McTominay, Neres, Gilmour e Lukaku. Non mi era piaciuto di base. Poi a gennaio tutti sapete benissimo cosa è successo. Io penso di essere stato molto bravo a incassare, a non dare alibi ai miei calciatori e a me stesso. Quando firmi hai oneri e onori. Nel momento in cui abbiamo parlato mi hanno confermato gli errori commessi ma il primo anno di matrimonio poteva essere più turbolento. Quando ho avuto rassicurazioni da questo punto di vista abbiamo continuato perché c'è uno scudetto da difendere e un lavoro da tutelare".


La realtà è che Conte, con De Laurentiis, ha vissuto almeno sei mesi molto molto complicati. Perché aveva chiesto, a gennaio, un difensore a destra, un centrale che potesse prendere il posto di Rafa Marin - che poi è rimasto invece di andare al Villarreal - un centrocampista di spessore e un sostituto di Kvaratskhelia. Di fatto sono arrivati solamente Okafor, che non ha giocato moltissimo, e Billing, fondamentale nel mettere lo zampino nel pareggio contro l'Inter. Non esattamente i giocatori dei suoi sogni.

Probabilmente per il mercato estivo ha strappato condizioni diverse, come quelle di arrivare subito ad alcuni obiettivi, come De Bruyne e Beukema. Si vedrà, perché Conte è abituato a pesare le parole e non a vederle disilluse.