
Inter, Chivu: "Questa chiamata è un onore, la società ha grandi ambizioni"
L’Inter presenta ufficialmente il nuovo allenatore Cristian Chivu. L’ex tecnico del Parma sostituisce Simone Inzaghi e torna in nerazzurro dopo essere stato giocatore e allenatore delle giovanili. La conferenza stampa è al Four Season Hotel di Beverly Hills dove l’Inter è in ritiro per giocare il Mondiale per Club. I nerazzurri esordiarono a Los Angeles la prossima settimana contro i messicani del Monterrey.
L’inizio della conferenza stampa è previsto per le 14.15 locali (ore 23.15 in Italia)
23.16 - Comincia la conferenza stampa
Prende la parola il presidente Giuseppe Marotta: "Ho il piacere di presentare Cristian Chivu qui al mio fianco. Il calcio brucia tutto con una certa facilità. Noi abbiamo dato molto a Simone Inzaghi e anche lui a noi. Dopo anni però siamo arrivati ad un divorzio consensuale e ci siamo lasciati molto bene. Lui è stato un attore principale di questo nostro cammino. Immediatamente ci siamo trovati a dover trovare una soluzione. Con grande velocità io, Ausilio e Baccin abbiamo individuato in Chivu il profilo adeguato. Non è per niente un ripiego, non c'è stata confusione nel club. C'erano degli aspetti burocratici che dovevano essere definiti e ringrazio il Parma per esserci venuti incontro. Chivu non è una novità perchè è stato un grande calciatore all'Inter in termine di risultati e prestigio. Questa è una veste diversa. Abbiamo apprezzato le sue qualità e ci ha convinto come profilo anche come calcio proposto al Parma. Noi parteciperemo con orgoglio anche l'anno prossimo a tutte le competizioni. Abbiamo l'ambizione di vincere. C'è l'amarezza per il risultato tremendo in finale di Champions ma fare due finali è straordinario. Alla fine è andata male ma eravamo lì"
"Guarderemo avanti e ne faremo tesoro. Con Cristian avremo la possibilità di rilanciarci. Anche l'under 23 è un'innovazione e sposa in pieno il nostro modello di società. Cercheremo anche profili giovani, due sono già arrivati e altri sono tornati alla casa madre. Sappiamo che ci affidiamo a Chivu dandogli responsabilità. Siamo certi che potrà portare avanti il nostro progetto con senso di appartenenza e cultura del lavoro. Ci troviamo in questa conferenza stampa in modo inedito ma se siamo qui l'Inter è una delle squadre più forti al mondo. La nostra presenza non è quella di una comparsa. La situazione è difficile per una stagione logorante ma Chivu individuerà gli uomini giusti"
Prende la parola Cristian Chivu
Emotivamente ha già realizzato di essere l'allenatore dell'Inter?
"Lo avevo già fatto nelle giovanili. Arrivare qui è un senso grosso di responsabilità che voglio portare avanti, lo stesso che ho avuto quando sono venuto qui da giocatore. Sono ormai quasi 13 anni tranne una pausa che sono qui".
I giocatori del Triplete le hanno scritto qualcosa?
"Abbiamo la chat storica che va avanti. Il gruppo va avanti tutt'ora e per tutta la vita. Mi ha fatto piacere vedere Maicon e tutti i messaggi. Ci sono state anche dediche speciali che rimangono private".
Marotta ha parlato di senso di coraggio nella scelta, cosa significa?
"Il coraggio è di tutti, il presidente Marotta ha il senso di interismo. L'Inter è una delle squadre più forti d'Europa e lo dicono i risultati. Bisogna portare avanti il buono che è stato fatto, poi si può vincere o perdere. Conta il lavoro e portarlo avanti".
Quanto conta fare bene questa competizione?
"Bisogna essere consapevoli che una squadra come l'Inter ha bisogno di questo atteggiamento e di queste ambizioni. L'asticella è stata alzata e bisogna continuare su questa strada per mantenere lì la squadra e la società".
Come stai affrontando la situazione arrivando in corso d'opera?
"Questo è ciò che l'Inter deve fare in una competizione del genere. Ci sono 32 squadre, è la prima volta e tutti vogliono fare bene. La competizione fa ancora parte della vecchia stagione ma siamo qui per fare del nostro meglio".
Come riesci a prendere le decisioni in così poco tempo?
"Conosco la squadra e la società da tanto tempo, fin dalle giovanili. Per me non c'è problema, so delle qualità umane che ci sono nello spogliatoio. Quello che sto cercando di dire loro che la strada che hanno percorso è fantastica. Non devono dimenticarsi di tutto questo".
Come utilizzerai Mkhitaryan nella stagione vista l'età?
"Non conta l'età ma le qualità umane. La carta d'identità nel calcio non conta. Non è giusto parlare dell'età di Mkhitaryan perchè quello che ha mostrato anche in allenamento non si può discutere. Spero che trovi la stessa energia. Per me conta questo. Ciò che è importante è lavorare duro per la squadra, i tifosi e la società".
Cosa conosci del Monterrey?
"Abbiamo già iniziato a studiare l'avversario e ci stiamo preparando. La partita è fra tre giorni e rispettiamo tutte le squadre perchè in questa competizione ci sono le migliori 32 squadre del mondo e tutte vogliono fare bene".
Ci può raccontare i giorni che lo hanno portato all'Inter? Ha sentito Inzaghi?
"L'intenzione mia era di continuare al Parma, poi l'Inter ha chiesto di incontrarmi e io ho detto di chiamare l'ad del Parma Cherubini per senso di rispetto. Quando chiama l'Inter è motivo di orgoglio e di onore. Quello che è accaduto in quei giorni conta poco. Con Inzaghi ho sempre avuto un bel rapporto fin dall'under 19. L'avevo chiamato solo per fargli gli auguri quando ho saputo che non avrebbe più allenato l'Inter".
Come si fa a ricaricare la squadra?
"Bisogna ripartire dal percorso che la squadra ha fatto. Non si può giudicare solo dai trofei. Non si deve perdere di vista il fatto che il dovere di una squadra e di un allenatore è dare sempre tutto. Per me non è una stagione fallimentare. Prima della finale si parlava di una squadra che aveva eliminato il Bayern Monaco e il Barcellona. Questo non va scordato. Il fallimento nel calcio non esiste. Esiste solo quando cominciamo a trovare scuse e alibi. In questi giorni stando con loro non mi è sembrato che i giocatori cerchino colpevoli".
Qual è la sua opinione dell'allenatore del Monterrey e dei giocatori Ramos e Canales?
"L'allenatore lo conosco per la sua carriera dato che è stato con Guardiola. Ho grande rispetto per tutti i giocatori e allenatori che sono qui. I giocatori che hai citato sono importanti e tutti conoscono quello che hanno raggiunto".
Ha già parlato di obiettivi con la squadra?
"La stagione non è finita e dobbiamo portare avanti il nome dell'Inter in giro per il mondo. Siamo qui per fare il nostro meglio e raggiungere qualcosa di importante".
In Serie A troverà allenatori che hanno vinto tanto, è uno stimolo in più?
"Il mio pensiero ora è al Mondiale per Club e devo far tornare fiducia e autostima a questi ragazzi meravigliosi. Poi sul resto parleremo più avanti ed è giusto così".
Cosa può dare Chivu all'Inter?
"Dal punto di vista umano tutto quello che ho. Il rispetto, la riconoscenza, il carattere. Questa maglia mi è rimasta dentro. Dal punto di vista professionale dovete decidere voi. Umanamente darò tutto quello che ho".
Come si fa a far assorbire il trauma di Monaco? Mourinho ti ha scritto"
"Perdere una finale di Champions League fa male. Io mi ricordo che avevo avuto il pensiero di perderla la Champions. Ho detto ai ragazzi di non dimenticare il percorso. Una società e una squadra come l'Inter ha obbligo ad ambire a cose importanti. Bisogna avere rispetto per lo stemma e cosa rappresenta in giro per il mondo. Va tenuta alta l'asticella. Con Mourinho si ho parlato".
Cosa pensi del Monterrey e dei club messicani? Cosa pensi di Vasquez?
"Ho rispetto per il calcio messicano e per tutte le squadre. Sono stati fatti grandi investimenti per alzare il livello della competizione. Il calcio sta diventando globalizzato, accade anche in Asia ad esempio. Per Vasquez è un bel risultato essere dov'è".
Come si approccia questa competizione visto che le squadre non si conoscono tutte?
"Questa è una competizione bella e affascinante. Trovi squadre che magari sono spensierate, la nostra squadra ha anche una certa esperienza e mi sembra che la nostra squadra ha anche giocatori internazionali. Siamo pronti per giocare".
Che impressione ha avuto da debuttante allenatore in Serie A?
"Io ho dato del mio meglio per raggiungere l'obiettivo che il Parma mi aveva richiesto. Per quanto riguarda quello che ho vissuto è stato intenso e raggiungere l'obiettivo è stato bello. Nel percorso poi impari a mettere fiducia nel gruppo e a lavorare, Andare anche avanti e nascondere qualche difetto. Non è come stare sulla poltrona o divano. Non ti devi lamentare".
Che punti di forza e debolezza hai individuato nel Monterrey?
"Ha un gioco verticale, basato sul possesso, vedremo martedì".
Poi l'annuncio dello staff tecnico, queste le parole di Chivu: "Il mio vice sarà Aleksandar Kolarov che tutti voi conoscete, Mario Cecchi rimane come collaboratore tecnico, assieme ad Angelo Palombo. Come preparatori atletici abbiamo Stefano Rapetti e Maurizio Fanchini. Preparatore dei portieri: rimane Gianluca Spinelli e si aggiunge Paolo Orlandoni. E' uno staff competitivo, di persone che sono umanamente di molta qualità, professionalmente hanno una certa esperienza, sono sicuro che faremo delle belle cose assieme".
23.57 - Termina la conferenza stampa
L’inizio della conferenza stampa è previsto per le 14.15 locali (ore 23.15 in Italia)
23.16 - Comincia la conferenza stampa
Prende la parola il presidente Giuseppe Marotta: "Ho il piacere di presentare Cristian Chivu qui al mio fianco. Il calcio brucia tutto con una certa facilità. Noi abbiamo dato molto a Simone Inzaghi e anche lui a noi. Dopo anni però siamo arrivati ad un divorzio consensuale e ci siamo lasciati molto bene. Lui è stato un attore principale di questo nostro cammino. Immediatamente ci siamo trovati a dover trovare una soluzione. Con grande velocità io, Ausilio e Baccin abbiamo individuato in Chivu il profilo adeguato. Non è per niente un ripiego, non c'è stata confusione nel club. C'erano degli aspetti burocratici che dovevano essere definiti e ringrazio il Parma per esserci venuti incontro. Chivu non è una novità perchè è stato un grande calciatore all'Inter in termine di risultati e prestigio. Questa è una veste diversa. Abbiamo apprezzato le sue qualità e ci ha convinto come profilo anche come calcio proposto al Parma. Noi parteciperemo con orgoglio anche l'anno prossimo a tutte le competizioni. Abbiamo l'ambizione di vincere. C'è l'amarezza per il risultato tremendo in finale di Champions ma fare due finali è straordinario. Alla fine è andata male ma eravamo lì"
"Guarderemo avanti e ne faremo tesoro. Con Cristian avremo la possibilità di rilanciarci. Anche l'under 23 è un'innovazione e sposa in pieno il nostro modello di società. Cercheremo anche profili giovani, due sono già arrivati e altri sono tornati alla casa madre. Sappiamo che ci affidiamo a Chivu dandogli responsabilità. Siamo certi che potrà portare avanti il nostro progetto con senso di appartenenza e cultura del lavoro. Ci troviamo in questa conferenza stampa in modo inedito ma se siamo qui l'Inter è una delle squadre più forti al mondo. La nostra presenza non è quella di una comparsa. La situazione è difficile per una stagione logorante ma Chivu individuerà gli uomini giusti"
Prende la parola Cristian Chivu
Emotivamente ha già realizzato di essere l'allenatore dell'Inter?
"Lo avevo già fatto nelle giovanili. Arrivare qui è un senso grosso di responsabilità che voglio portare avanti, lo stesso che ho avuto quando sono venuto qui da giocatore. Sono ormai quasi 13 anni tranne una pausa che sono qui".
I giocatori del Triplete le hanno scritto qualcosa?
"Abbiamo la chat storica che va avanti. Il gruppo va avanti tutt'ora e per tutta la vita. Mi ha fatto piacere vedere Maicon e tutti i messaggi. Ci sono state anche dediche speciali che rimangono private".
Marotta ha parlato di senso di coraggio nella scelta, cosa significa?
"Il coraggio è di tutti, il presidente Marotta ha il senso di interismo. L'Inter è una delle squadre più forti d'Europa e lo dicono i risultati. Bisogna portare avanti il buono che è stato fatto, poi si può vincere o perdere. Conta il lavoro e portarlo avanti".
Quanto conta fare bene questa competizione?
"Bisogna essere consapevoli che una squadra come l'Inter ha bisogno di questo atteggiamento e di queste ambizioni. L'asticella è stata alzata e bisogna continuare su questa strada per mantenere lì la squadra e la società".
Come stai affrontando la situazione arrivando in corso d'opera?
"Questo è ciò che l'Inter deve fare in una competizione del genere. Ci sono 32 squadre, è la prima volta e tutti vogliono fare bene. La competizione fa ancora parte della vecchia stagione ma siamo qui per fare del nostro meglio".
Come riesci a prendere le decisioni in così poco tempo?
"Conosco la squadra e la società da tanto tempo, fin dalle giovanili. Per me non c'è problema, so delle qualità umane che ci sono nello spogliatoio. Quello che sto cercando di dire loro che la strada che hanno percorso è fantastica. Non devono dimenticarsi di tutto questo".
Come utilizzerai Mkhitaryan nella stagione vista l'età?
"Non conta l'età ma le qualità umane. La carta d'identità nel calcio non conta. Non è giusto parlare dell'età di Mkhitaryan perchè quello che ha mostrato anche in allenamento non si può discutere. Spero che trovi la stessa energia. Per me conta questo. Ciò che è importante è lavorare duro per la squadra, i tifosi e la società".
Cosa conosci del Monterrey?
"Abbiamo già iniziato a studiare l'avversario e ci stiamo preparando. La partita è fra tre giorni e rispettiamo tutte le squadre perchè in questa competizione ci sono le migliori 32 squadre del mondo e tutte vogliono fare bene".
Ci può raccontare i giorni che lo hanno portato all'Inter? Ha sentito Inzaghi?
"L'intenzione mia era di continuare al Parma, poi l'Inter ha chiesto di incontrarmi e io ho detto di chiamare l'ad del Parma Cherubini per senso di rispetto. Quando chiama l'Inter è motivo di orgoglio e di onore. Quello che è accaduto in quei giorni conta poco. Con Inzaghi ho sempre avuto un bel rapporto fin dall'under 19. L'avevo chiamato solo per fargli gli auguri quando ho saputo che non avrebbe più allenato l'Inter".
Come si fa a ricaricare la squadra?
"Bisogna ripartire dal percorso che la squadra ha fatto. Non si può giudicare solo dai trofei. Non si deve perdere di vista il fatto che il dovere di una squadra e di un allenatore è dare sempre tutto. Per me non è una stagione fallimentare. Prima della finale si parlava di una squadra che aveva eliminato il Bayern Monaco e il Barcellona. Questo non va scordato. Il fallimento nel calcio non esiste. Esiste solo quando cominciamo a trovare scuse e alibi. In questi giorni stando con loro non mi è sembrato che i giocatori cerchino colpevoli".
Qual è la sua opinione dell'allenatore del Monterrey e dei giocatori Ramos e Canales?
"L'allenatore lo conosco per la sua carriera dato che è stato con Guardiola. Ho grande rispetto per tutti i giocatori e allenatori che sono qui. I giocatori che hai citato sono importanti e tutti conoscono quello che hanno raggiunto".
Ha già parlato di obiettivi con la squadra?
"La stagione non è finita e dobbiamo portare avanti il nome dell'Inter in giro per il mondo. Siamo qui per fare il nostro meglio e raggiungere qualcosa di importante".
In Serie A troverà allenatori che hanno vinto tanto, è uno stimolo in più?
"Il mio pensiero ora è al Mondiale per Club e devo far tornare fiducia e autostima a questi ragazzi meravigliosi. Poi sul resto parleremo più avanti ed è giusto così".
Cosa può dare Chivu all'Inter?
"Dal punto di vista umano tutto quello che ho. Il rispetto, la riconoscenza, il carattere. Questa maglia mi è rimasta dentro. Dal punto di vista professionale dovete decidere voi. Umanamente darò tutto quello che ho".
Come si fa a far assorbire il trauma di Monaco? Mourinho ti ha scritto"
"Perdere una finale di Champions League fa male. Io mi ricordo che avevo avuto il pensiero di perderla la Champions. Ho detto ai ragazzi di non dimenticare il percorso. Una società e una squadra come l'Inter ha obbligo ad ambire a cose importanti. Bisogna avere rispetto per lo stemma e cosa rappresenta in giro per il mondo. Va tenuta alta l'asticella. Con Mourinho si ho parlato".
Cosa pensi del Monterrey e dei club messicani? Cosa pensi di Vasquez?
"Ho rispetto per il calcio messicano e per tutte le squadre. Sono stati fatti grandi investimenti per alzare il livello della competizione. Il calcio sta diventando globalizzato, accade anche in Asia ad esempio. Per Vasquez è un bel risultato essere dov'è".
Come si approccia questa competizione visto che le squadre non si conoscono tutte?
"Questa è una competizione bella e affascinante. Trovi squadre che magari sono spensierate, la nostra squadra ha anche una certa esperienza e mi sembra che la nostra squadra ha anche giocatori internazionali. Siamo pronti per giocare".
Che impressione ha avuto da debuttante allenatore in Serie A?
"Io ho dato del mio meglio per raggiungere l'obiettivo che il Parma mi aveva richiesto. Per quanto riguarda quello che ho vissuto è stato intenso e raggiungere l'obiettivo è stato bello. Nel percorso poi impari a mettere fiducia nel gruppo e a lavorare, Andare anche avanti e nascondere qualche difetto. Non è come stare sulla poltrona o divano. Non ti devi lamentare".
Che punti di forza e debolezza hai individuato nel Monterrey?
"Ha un gioco verticale, basato sul possesso, vedremo martedì".
Poi l'annuncio dello staff tecnico, queste le parole di Chivu: "Il mio vice sarà Aleksandar Kolarov che tutti voi conoscete, Mario Cecchi rimane come collaboratore tecnico, assieme ad Angelo Palombo. Come preparatori atletici abbiamo Stefano Rapetti e Maurizio Fanchini. Preparatore dei portieri: rimane Gianluca Spinelli e si aggiunge Paolo Orlandoni. E' uno staff competitivo, di persone che sono umanamente di molta qualità, professionalmente hanno una certa esperienza, sono sicuro che faremo delle belle cose assieme".
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