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Com'è andato l'ultimo derby d'Italia e come sono cambiate Juventus e InterTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 10:00Serie A
di Ivan Cardia

Com'è andato l'ultimo derby d'Italia e come sono cambiate Juventus e Inter

L’Inter sognava di vincere tutto, la Juventus si chiedeva se non fosse il caso di insistere su Thiago Motta. Dall’ultimo Juve-Inter, 16 febbraio 2025 allo Stadium, è cambiato il mondo. A partire dalle panchine: c’erano il già citato italo-brasiliano e Simone Inzaghi, oggi ognuno per la sua squadra. 209 giorni fa, a Torino, vinse la Vecchia Signora: 1-0, gol di Francisco Conceicao nei minuti finali. Il terzo di cinque successivi consecutivi per la squadra bianconera, per un attimo immaginata in grado di convincere davvero. Per i nerazzurri, uno stop apparentemente temporaneo e tutto sommato indolore, considerato che a febbraio il Napoli di Conte non ha vinto nemmeno una partita. Pie illusioni. Com’è cambiata la Juventus. Dalla testa ai piedi. Non ci sono più Cristiano Giuntoli e Motta, rimpiazzati da Damien Comolli e Igor Tudor. Degli undici titolari di quella gara, ben cinque non fanno più parte della rosa a disposizione del tecnico croato: Weah, Veiga, Savona, Nico Gonzalez e Kolo Muani. Vlahovic rimase in panchina per tutta la gara. Il vero grande acquisto di questa sera sarà Gleison Bremer, ko nell’ultimo precedente. Dal mercato, al netto dei riscatti, sono arrivati fondamentalmente quattro giocatori: David, Openda, Zhegrova e Joao Mario. Com’è cambiata l’Inter. In maniera più soft, nonostante uno scossone sulla carta ben più rilevante: Inzaghi ha salutato dopo un ciclo di quattro anni, in panchina c’è Cristian Chivu. La dirigenza è rimasta intatta (per ora, di Ausilio si parla per un possibile trasferimento in Arabia Saudita) e la grande delusione di Monaco non ha prodotto scossoni clamorosi. Il tecnico romeno potrebbe proporre una formazione molto simile a quella schierata a febbraio scorso, con due sole eccezioni: non ci sono più Pavard e Taremi, anche se l’iraniano fu schierato per far rifiatare Thuram dalle fatiche europee. Per il resto, l’altra novità potrebbe essere tecnica, con Sucic a incalzare Mkhitaryan, e gli unici altri elementi della rosa ad aver salutato sono stati Asllani, Zalewski, Correa e Arnautovic. Nessun titolare.