
Juventus e Inter riusciranno a resistere all'assalto delle grandi d'Europa blindando Yildiz e Pio Esposito? Sarà il peso delle ambizioni dei club ma poco importa: la strada del futuro è già segnata
Prima che qualcuno fraintenda il titolo di cui sopra, al 'poco importa' sul futuro con Juventus e Inter di Kenan Yildiz e di Francesco Pio Esposito urge mettere un asterisco. Importa eccome, sarà fondamentale per pesare le ambizioni e la capacità di resistere a ogni costo e a ogni cifra, e altrettanto sarà determinante per dimostrare che bianconeri e nerazzurri possono convincere i propri talenti a sposare il proprio progetto a prescindere dal corteggiatore. Però, viceversa, 'poco importa'. Perché è l'idea di poter scovare un Yildiz o di crescere un altro Pio Esposito il seme che deve germogliare all'interno della Continassa e di Viale della Liberazione.
Già, perché troppi soldi sono stati spesi, troppi milioni gettati al vento al grido di 'instant team' o di poca fiducia nei giovani. L'intuizione di Yildiz preso dal Bayern Monaco, firmata da Matteo Tognozzi allora chief scout bianconero, è stata un vero capolavoro. Così come la strada scelta dalle dirigenze bianconere, quella di Cherubini, poi quella di Giuntoli e ora di Comolli: Yildiz coccolato, cresciuto, portato in prima squadra dalla Next Gen, la 10 sulle spalle e ora un rinnovo che sarà spartiacque per le ambizioni e per il peso specifico che la Juventus vorrà darsi nel calcio internazionale. Di Dean Huijsen e dell'errore della sua cessione abbiamo scritto e già ribadito, pur contestualizzato al momento in cui voleva uno status da leader che non poteva ancora permettersi. Però l'idea deve essere questa, per una grande squadra, che voglia diventare tale anche in Europa: scovare e crescere gli Yildiz, gli Huijsen, e poi blindarli, e poi tenerli, e poi renderli quel che sono i Foden, gli Haaland, i Musiala, i Joao Neves, giusto per citare alcuni nomi, per le grandi squadre d'Europa. Perni felici di un progetto che parte sempre per vincere.
E allora brava l'Inter, con Francesco Pio Esposito. Perché ha saputo scegliere la strada giusta per farlo crescere: un ambiente ambizioso come La Spezia, dove ha conquistato sempre più spazio. Il ds Stefano Melissano ha capito ogni step della gestione dell'attaccante e lo stesso dicasi ora per Piero Ausilio. Esposito tenuto all'ombra dei grandi ma da subito pronto a spiccare il volo. Per un talento che per carattere e caratteristiche ha bisogno di mettersi ogni giorno alla prova coi grandi, Yildiz, ce n'è uno che magari ha avuto più bisogno di responsabilità e galloni da titolare per acquisire quel carattere e quella consapevolezza che non aveva ancora. L'Inter presto dovrà sedersi al tavolo delle trattative, perché uno così è all'altezza dei grandi, e presto lo sarà. E presto le grandi d'Europa busseranno al tavolo dei nerazzurri e del suo entourage. Sarà capace l'Inter di resistere alle tentazioni e di convincere il ragazzo che non meritano, che il suo posto nel mondo è il nerazzurro? La strada è segnata. Avanti i prossimi, si spera.
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