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San Siro è il fallimento del calcio italiano. Vince la politica di non voler cambiare maiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 09:15Serie A
di Andrea Losapio

San Siro è il fallimento del calcio italiano. Vince la politica di non voler cambiare mai

"Lo stadio Meazza non risponde ai requisiti richiesti dalla Uefa per ospitare l’Europeo. L’augurio che mi sento di fare è che la parte politica, d’accordo con lnter e Milan, riesca a trovare la migliore soluzione per Milano". Le parole di oggi di Gabriele Gravina suonano decisamente lugubri per la salute del calcio italiano. Dopo decenni di immobilismo, da parte delle società - che hanno rispedito più in là i problemi, soprattutto economici - e delle giunte politiche delle varie città (che preferiscono non rischiare la rielezione) si è arrivato al collo della bottiglia. Bisognerebbe prendere delle decisioni, sempre che si voglia far parte di una certa élite europea che al momento sembra sempre più complicata da mantenere, non solo da raggiungere. San Siro è impossibile da ristrutturare, o almeno è quello che sostengono Milan e Inter. Per farlo nuovo però servono capitali e probabilmente una situazione che attualmente non può verificarsi, cioè mettere d'accordo tutti i componenti. Il 2032 sembra una data distante, ma non lo è affatto. Il Delle Alpi è stato abbattuto nel 2009 e rifatto in due anni diventando Juventus Stadium, ma era un qualcosa partito da lontano per autorizzazioni e burocrazia. Da anni la politica dice di volere fare una legge sugli stadi. E ovviamente non la fa mai, allungando i tempi e rimandando il problema. Così il Delle Alpi è diventato Allianz Stadium, il Comunale di Bergamo ora è New Balance Stadium, il Friuli è Dacia Arena. Tutti gli altri, eccezion fatta per Reggio che è comunque una struttura vetusta, sono di proprietà dei comuni che non hanno voglia né tempo di investirci. Ma che percepiscono un affitto e che non danno la possibilità di costruirne un altro.