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Inter, campionato da 5,5 ma stagione almeno da 8. Manca "solo" la gara più importante
Concluso il campionato, il bilancio dell'Inter restano in sospeso. Mancano novanta minuti, forse centoventi, chissà se a Istanbul si celebrerà il rito dei tiri di rigore. Manca la partita più importante della stagione. Una serata che può definire l'annata, che cambia i giudizi per il semplice fatto di esservi.L'aver raggiunto la finale di Champons League, per Simone Inzaghi e i suoi nerazzurri, basta a rendere più che positivo il voto alla stagione.
Campionato sotto gli standard. Tutto sommato, alla fine anche in Serie A è andata meglio di come si poteva immaginare. L'Inter chiude terza: il piazzamento vale la Champions League, ma il bilancio racconta di dodici punti e una posizione in meno rispetto alla scorsa stagione. Con una squadra rinforzata, l'Inter ha fatto un passo indietro e il neo rimangono le dodici sconfitte rimediate lungo il percorso. Sono troppe, anche al netto dei pesanti infortuni di Brozovic e Lukaku nella prima metà, per arrivare a una sufficienza che il terzo posto teoricamente garantirebbe. Proprio le montagne russe vissute in campionato saranno il tema da affrontare una volta superato, in un modo o nell'altro, l'ostacolo City, all'apparenza insormontabile.
Ma nelle coppe è uno show. Sull'altro piatto della bilancia, tanto per cominciare, i due trofei portati a casa: Supercoppa e Coppa Italia. E poi non si può prescindere dal percorso europeo: alzi la mano chi ad agosto avrebbe immaginato l'Inter in finale. Nessuno, neanche Zanetti, solo Inzaghi ci pensava davvero quando era molto più credibile vederla fuori con Bayern o Barcellona. Tanto basta per una promozione amplissima, del tecnico, della società, dei giocatori, di tutti. È una torta da 8. Manca la ciliegina: dovesse arrivare lo sgarbo a Guardiola e ai fratelli Gallagher, per la perfezione sarà solo questione di sfumature.
Campionato sotto gli standard. Tutto sommato, alla fine anche in Serie A è andata meglio di come si poteva immaginare. L'Inter chiude terza: il piazzamento vale la Champions League, ma il bilancio racconta di dodici punti e una posizione in meno rispetto alla scorsa stagione. Con una squadra rinforzata, l'Inter ha fatto un passo indietro e il neo rimangono le dodici sconfitte rimediate lungo il percorso. Sono troppe, anche al netto dei pesanti infortuni di Brozovic e Lukaku nella prima metà, per arrivare a una sufficienza che il terzo posto teoricamente garantirebbe. Proprio le montagne russe vissute in campionato saranno il tema da affrontare una volta superato, in un modo o nell'altro, l'ostacolo City, all'apparenza insormontabile.
Ma nelle coppe è uno show. Sull'altro piatto della bilancia, tanto per cominciare, i due trofei portati a casa: Supercoppa e Coppa Italia. E poi non si può prescindere dal percorso europeo: alzi la mano chi ad agosto avrebbe immaginato l'Inter in finale. Nessuno, neanche Zanetti, solo Inzaghi ci pensava davvero quando era molto più credibile vederla fuori con Bayern o Barcellona. Tanto basta per una promozione amplissima, del tecnico, della società, dei giocatori, di tutti. È una torta da 8. Manca la ciliegina: dovesse arrivare lo sgarbo a Guardiola e ai fratelli Gallagher, per la perfezione sarà solo questione di sfumature.
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