
Fare chiarezza per ottenere la fiducia dei tifosi. Da Tudor al direttore sportivo, un ritardo che non può non preoccupare
Altro giro altra corsa. Per l’ennesima estate si riparte con un progetto che speriamo questa volta possa essere quantomeno duraturo. Il precedente è andato avanti pochi mesi, dissolvendosi come neve al sole, lasciando strascichi e macerie. Normale, anzi giustificato, lo scettiscismo che ora accompagna le mosse della proprietà che ha deciso di fare una sorta di all in sulla figura da Comolli. Scelta giusta? Ad oggi nessuno di noi ha la risposta. Facciamo un breve passo indietro. Un anno fa volavamo sulle ali dell’entusiasmo: l’arrivo di Motta, la presenza di Giuntoli, un mercato che iniziava con i botti, Luiz e Thuram. Bello sognare, bello immaginare, bello vivere alzando finalmente l’asticella. Poi però arriva la realtà, i risultati che smontano tutta l’impalcatura sino alla soffertissima qualificazione Champions a Venezia. Il passo indietro è necessario per provare ad essere lucidi e evitare giudizi a prescindere. Gli assenti hanno sempre ragione, ma ora tornare a guardare il passato, anche quello recentissimo non ha davvero senso. Ognuno ha la propria versione e la colpa sta sempre dalla parte opposta di chi la racconta, ma se c’è una legge nel calcio è quella del campo e il campo lo scorso anno ha parlato chiaramente: fallimento su tutti i fronti.
Piaccia o no si deve sperare che la nuova società riesca a creare delle basi solide, un progetto finalmente sostenibile sia dal punto di vista economico che da quello della competitività. Perché anche da questo aspetto si può cominciare a guadagnare la fiducia dei tifosi che al momento guardano con preoccupazione quello che sta accadendo. Manca un direttore sportivo, Tudor continua a vivere sul filo dell’incertezza, il mercato per adesso è solo nelle fantasie e non nella realtà. Da quando è finito il campionato, tramontata l’operazione Conte, si è aperta una sorta di nebulosa sul mondo Juve che disorienta e permette ad ognuno di fare le più disparate interpretazioni. Comolli oggi, nel corso della sua presentazione, ha l’opportunità di gettare i primi tasselli concreti della prossima stagione. La società ha fiducia in Tudor? Bene, lo si dica chiaramente magari rinnovando per un anno. E per favore non ci si racconti che dobbiamo attendere il Mondiale per Club. Lo stesso vale per il direttore sportivo, aspetto che non può essere ulteriormente rimandato.
Cosi come si dovrà fare chiarezza sulle ambizioni e le attese. Si dovrà lottare per il quarto posto? Lo si dica spiegando che ancora una volta si deve risorgere dalle macerie. Nessuno volterà le spalle di fronte a sincerità e schiettezza. Volare basso può essere l’arma in più, partire magari a fari spenti senza particolari attese e pressioni anche se ti chiami Juventus potrebbe rappresentare un fattore sorpresa. Guardiamo al futuro senza ripensare a quello che poteva essere e non è stato. Il calcio è spietato. Chi fa bene resta, chi non ottiene risultati scende dalla nave. Spietato ma chiaro.






