
Ora tocca a Ranieri? Sì della FIGC al doppio ruolo, a breve l'offerta: palla ai Friedkin
Salutato Spalletti, Claudio Ranieri è sempre più vicino alla panchina della Nazionale italiana. Gabriele Gravina, presidente federale, è convinto di aver individuato nel tecnico romano l’uomo giusto per risollevare gli Azzurri e provare a condurli ai Mondiali. I contatti si sono intensificati nelle ultime ore e la proposta ufficiale è pronta, arriverà nelle prossime: contratto fino a luglio 2026, con la possibilità di un futuro da direttore tecnico delle Nazionali.
Ranieri, nelle prime chiacchierate, ha mostrato apertura all’incarico e per la Federazione non è un problema l’eventuale doppio ruolo: commissario tecnico dell’Italia e consulente per Dan Friedkin, proprietario della Roma. Dal 1° luglio, infatti, scadrà il suo contratto da tesserato con il club giallorosso, permettendogli di affiancare l’attività federale a un incarico esterno. Resta da capire quale sarà la posizione della proprietà americana, che finora ha fatto di Ranieri - che ha scelto Gasperini - il “trait d’union” del progetto Roma. Senza il loro assenso, toccherà al tecnico scegliere tra club e Nazionale.
Sul piano regolamentare, il doppio incarico è possibile: l’articolo 40 del regolamento del settore tecnico vieta la collaborazione con una società dei tecnici delle Nazionali, ma Ranieri a Roma sarebbe solo un senior advisor con i Friedkin, un po’ come Ibrahimovic a Milano con Cardinale. A creare dubbi, semmai, sono questioni di opportunità che qualcuno — Claudio Lotito, storico avversario politico di Gravina, in primis — potrebbe sollevare. Non sarebbe, peraltro, un caso isolato. In passato, anche in Italia, figure come Helenio Herrera, Gipo Viani o Alfredo Foni hanno ricoperto incarichi doppi. Più di recente, all’estero, lo hanno fatto Cannavaro, Hiddink e Ferguson. Se i Friedkin daranno il via libera, l’ufficialità potrebbe arrivare in tempi rapidi. Altrimenti, Ranieri dovrà scegliere. Sullo sfondo, resta l’ipotesi Stefano Pioli, ambito anche dalla Fiorentina.
Ranieri, nelle prime chiacchierate, ha mostrato apertura all’incarico e per la Federazione non è un problema l’eventuale doppio ruolo: commissario tecnico dell’Italia e consulente per Dan Friedkin, proprietario della Roma. Dal 1° luglio, infatti, scadrà il suo contratto da tesserato con il club giallorosso, permettendogli di affiancare l’attività federale a un incarico esterno. Resta da capire quale sarà la posizione della proprietà americana, che finora ha fatto di Ranieri - che ha scelto Gasperini - il “trait d’union” del progetto Roma. Senza il loro assenso, toccherà al tecnico scegliere tra club e Nazionale.
Sul piano regolamentare, il doppio incarico è possibile: l’articolo 40 del regolamento del settore tecnico vieta la collaborazione con una società dei tecnici delle Nazionali, ma Ranieri a Roma sarebbe solo un senior advisor con i Friedkin, un po’ come Ibrahimovic a Milano con Cardinale. A creare dubbi, semmai, sono questioni di opportunità che qualcuno — Claudio Lotito, storico avversario politico di Gravina, in primis — potrebbe sollevare. Non sarebbe, peraltro, un caso isolato. In passato, anche in Italia, figure come Helenio Herrera, Gipo Viani o Alfredo Foni hanno ricoperto incarichi doppi. Più di recente, all’estero, lo hanno fatto Cannavaro, Hiddink e Ferguson. Se i Friedkin daranno il via libera, l’ufficialità potrebbe arrivare in tempi rapidi. Altrimenti, Ranieri dovrà scegliere. Sullo sfondo, resta l’ipotesi Stefano Pioli, ambito anche dalla Fiorentina.
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