Gravina contro Juventus è finita, ora Ceferin esca allo scoperto

“Il risultato più bello per il calcio”. Qualche minuto dopo il patteggiamento con la Juventus per la manovra stipendi, il presidente della Figc Gravina esulta come avesse vinto un Mondiale, passando di fatto il testimone a Ceferin. Tra bianconeri e la giustizia sportiva italiana è finita. Si spera per sempre. Qualcuno parla di ammissione di colpa, in realtà la legge rispetto a questa tipologia di accordo smentisce i soliti complottisti. Delusi dall'esito della partita giudiziaria. Forse viene dimenticato che questa squadra ha subito un -10 per la questione plusvalenze, un ambito privo di norme quindi non punibile. Peraltro attraverso l'introduzione dell'art. 4 riguardante la slealtà sportiva, malgrado si tratti di questioni amministrative.

Ora resta un altro ostacolo per la Juventus e si chiama Ceferin. Il boss della Uefa riceverà le sentenze italiane e potrà quindi procedere con eventuali sanzioni. La sete di vendetta per la questione Superlega potrebbe indurre alla pena estrema, vale a dire estromissione per un anno dalla coppe. In realtà l'uscita dalla Champions rappresenta già un'afflittività pesante per la società del gruppo Exor. Stando all'attuale classifica, i bianconeri dovrebbero rinunciare alla Conference, in realtà c'è ancora la possibilità di qualificarsi per l'Europa League. Ma conviene al Governo del calcio continentale tenere fuori un club prestigioso come la Juve, sicuramente fonte d'introiti anche in manifestazioni minori? Probabilmente la risposta è no.

L'inchiesta della Uefa, come è noto, riguarda l'accordo dello scorso agosto con cui la Juve si impegnò a rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario. Se venisse accertata la violazione scatterebbe la pena. Semplice ammenda o divieto di mercato per una o più sessioni le altre opzioni sanzionatorie. Ogni ipotesi è possibile, ma potrebbe essere annullata dal nodo Superlega. Ceferin aspetta un passo indietro rispetto al progetto creato da bianconeri, Real Madrid e Barcellona. Sotto questo aspetto sono state chiare le parole della Christillin (membro Uefa nel Consiglio Fifa) e di Boniek, uno dei vice dell'avvocato sloveno. Le intenzioni di Elkann non sono quelle di chi vuole cedere a questo sostanziale ricatto. Appuntamento a luglio presso la Corte di Giustizia Europea. Se venisse accertata la violazione della libera concorrenza da parte della Uefa come denunciato dai cosiddetti club ribelli, qualsiasi azione di Ceferin e company sarebbe inutile.