Juventus-Uefa, dalla vendetta di Ceferin per la Superlega alla pace

La Juventus aspetta le decisione della Uefa per chiudere i conti con la giustizia, o meglio con Ceferin, probabilmente regista di tutta la situazione per la questione Superlega. Fino a qualche settimana fa, inutile negarlo, erano tanti i timori di una vendetta del manager sloveno che aveva definito traditore e inesistente l'ormai ex amico Andrea Agnelli, cui ha battezzato la primogenita. Poi la decisione del club bianconero di discutere con Real e Barcellona l'eventuale uscita dal progetto alternativo alle competizioni attuali. Tutto questo, al netto della Corte di Giustizia Europea che a luglio emetterà il  verdetto relativo alla battaglia Uefa-Superlega: da stabilire se l'organismo con sede a Nyon sta violando o meno i diritti per la libera concorrenza, previsti dalle leggi dell'Unione Europea.  

Nel frattempo il Governo del calcio continentale, rispetto all'inchiesta sulla Juve aperta lo scorso dicembre e in base alle sentenze della Figc, dovrà stabilire la pena da infliggere per presunta violazione del Fair Play Finanziario. In realtà bisognerà capire se i bianconeri abbiano “tradito” l'accordo dello scorso agosto con cui si erano impegnati a rientrare nei parametri giusti entro il 2025, modificando il bilancio. Il tutto avverrà in un clima oggettivamente più disteso, visti i segnali di conciliazione lanciati dalla dirigenza a Ceferin. Domani con la finale di Champions League si chiuderanno le competizioni europee, dalla prossima settimana sul tavolo dei giudici Uefa ci sarà il caso Juventus. Difficile immaginare la limitazione del mercato, la pena potrebbe essere o una multa o l'esclusione dalla Conference League. Tutto sommato, i guai sarebbero limitati. Soprattutto se sono vere le minacce di Ceferin di estromette i bianconeri per tre stagioni da tutte le coppe, nel caso in cui non abbandonassero la Superlega.