
Juve per ambire allo scudetto ricorda la filosofia di Capello
La trasferta di Monza presenta diverse insidie per la Juve. Intanto quella di Palladino è la squadra contro cui lo scorso anno i bianconeri non hanno raccolto nemmeno un punto. Altra storia, condizione diversa, ma guai a dimenticare. Poi bisogna tornare al successo dopo il pari comunque prezioso contro l'Inter, proprio per restare in scia della capolista. In realtà con il bottino pieno in Brianza Allegri balzerebbe in testa, questa volta per almeno 48 ore. Il tempo di aspettare domenica sera quando allo stadio Diego Armando Maradona Lautaro e compagni affronteranno il Napoli dell'ex Mazzarri. Sarebbe auspicabile con la pressione della Juve, come accaduto già in questa stagione.
C'è poi un aspetto venuto fuori in questa stagione: la Juve finora ha fatto bene contro le grandi (contrariamente alle ultime due stagioni), o comunque rivali dirette. Bottino pieno con Lazio e Milan, a Bergamo e nel Derby d'Italia doppio pari, tutto sommato apprezzabile. Una marcia da squadra in grado di ambire allo scudetto, non a caso si trova a -2 dalla vetta. Capello però ha sempre sostenuto che “i campionati si vincono battendo le piccole”. Ecco. Gli uoimini di Allegri hanno ottenuto solo un punto contro il Bologna dell'ottimo Thiago Motta e soprattutto sono caduti rovinosamente in casa del Sassuolo. Da allora niente più ko e questo è un dato importante. Ma prima di quella trasferta, la Juve era reduce da due successi e soprattutto dai complimenti degli addetti ai lavori, gli stessi ottenuti dopo la gara contro l'Inter rispetto alle ambizioni scudetto. Ora servirà tenere alta la guardia, compito di Allegri e dei senatori, quelli che in passato hanno già vinto lo scudetto con la Vecchia Signora. In rosa sono rimasti in 8, ma di questi tre i titolari inamovibili: Szczesny, Danilo e Rabiot. Un Sassuolo bis sarebbe deleterio e rischierebbe di vanificare quanto fatto finora.







