
Negli abissi del mercato tra Modric, Rabiot e... Donnarumma. Allegri e Tare devono essere liberi. È ora di dialogare con club e tifosi. Il dopo PSG è fisiologico
Se avvertite il terzo ingresso consecutivo, dall'estate del 2023, nel cunicolo estivo del mercato rossonero, indossate lo scafandro con debita riserva di ossigeno. L'esplorazione degli abissi marini presenta sorprese incantevoli, ma anche pericoli, minacce e trappole disseminate sul fondale e nelle acque. Bisogna sempre essere pronti a reagire.
Siamo partiti con il ritorno di un direttore sportivo, ruolo assegnato a un uomo di provata esperienza come Igli Tare, abituato agli sbalzi umorali, ai paletti, alle ristrettezze di Lotito: professionalmente è un grande vantaggio, sapendo in partenza in quali direzioni muoversi e quali strade ritenere impraticabili. Abbiamo proseguito con l'ingaggio del nuovo allenatore, Massimiliano Allegri: al di là di ciò che ciascuno può pensare di lui e del suo ritorno, la tempistica è stata encomiabile. Lo certificano gli smarrimenti dell'Inter prima e della Juve adesso in tema panchina.
Ho già detto e scritto che Tare e Allegri restituiscono al Milan un po' di quella sapienza calcistica di cui si sentiva la mancanza, passeggiando a piedi nudi nel cratere del dopo Maldini-Massara. Si sono trovati di fronte a qualche impacchettamento già pronto, come quelli di Reijnders e Kalulu in particolare, senza poter profferire parola perché - appunto - risultati della gestione appena precedente. Adesso ci sono i dolorosi casi di Theo e Maignan ad agitare animi e sentimenti dei tifosi, alcuni dei quali non perdonano al primo l'ultima stagione a spasso. Sul portiere invece credo si sia tutti d'accordo: sarebbe una perdita pesantissima, qualche suo errore di troppo quest'anno è insufficiente per non ritenerlo uno dei migliori del mondo nel suo ruolo. Un giocatore di campo prestato ai pali della porta.
Vero che non siamo abituati al Milan che vende i suoi pezzi migliori (anche nelle epoche precedenti a quella di Berlusconi), verissimo anche che i soldi incassati dalle cessioni, come mi rinfaccia sempre Diego Abatantuono, non entrano nelle nostre tasche, ma mi auguro che con i ricavi dalle vendite Tare riesca ad esaudire al meglio i desideri di Allegri per ripartire. La cessione di Reijnders è stata preceduta da quella dichiarazione di Furlani, secondo il quale la società poteva permettersi di non fare sacrifici. Questo sottintende che le richieste di Allegri ora vadano esaudite.
Lo scudetto del '22 è ormai picconato, sbriciolato: girare pagina, girare queste pagine ingiallite, è doloroso e suscita rabbia per quello che invece si poteva fare per creare un ciclo competitivo e credibile. Amen, è già troppo tardi per piangere. Si riparte da Modric con il ruolo di allenatore-giocatore che tanto piace ad Allegri, il quale ama circondarsi di vecchi lupi di mare da Mandukic fino a Di Maria. È chiaro ed evidente che si tratti della candelina da mettere su una torta ancora da preparare, ancora da infornare. Serve altro, Tare e Allegri lo sanno e - sui binari del budget - lavorano in molte direzioni, a partire da Rabiot per finire a Donnarumma il quale (secondo autorevoli frequenze di radiomercato) sarebbe una scelta gradita a Max oltre a Svilar e Milinkovic-Savic. Stiamo a vedere.
La pesante sconfitta dell'Inter in finale di Champions ha scatenato le prese in giro (in particolare) da parte di milanisti, juventini e napoletani. Il tifo-contro, nello sport, era giustificato persino da una persona equidistante come Rino Tommasi: è dettato dall'antipatia, dalla rivalità, dalle barricate su sponde diverse. Niente di nuovo, niente di male. Gli interisti lo hanno fatto e lo faranno in ogni occasione negativa che è capitata e capiterà agli avversari. Il contesto stavolta è stato particolarmente cruento, perché preceduto da tutte le componenti che conosciamo: il triplete, gli ingiocabili, la squadra più forte, eccetera. Personalmente, evitata con sollievo un'estate al contrario di sfottimenti da dover subire, sopportare, respingere, spero solo che il Milan rialzi la testa.
Nelle molte attività sul mio canale YouTube del portale Milancommunity, sono costantemente in contatto con AIMC e i club rossoneri. già in questi giorni alle prese con problemi organizzativi vitali. I problemi sono molti, ma la passione e la tenacia (provate e certificate) dei responsabili e degli iscritti, mi fanno pensare che siano risolvibili, a condizione però che la società tenga un canale sempre aperto per aiutare a sistemare le cose. Le notizie in questo senso, mi dicono dal direttivo, sono confortanti, ma soltanto agli albori.







