
Vlahovic dovrebbe guardare Chiesa. Non è detto che andare via sia meglio
Dusan Vlahovic non è riuscito a recuperare per il Bologna, anche se può farlo per la Lazio. Così ha passato una settimana abbastanza tranquilla, soprattutto sul fronte critiche, visto che nelle ultime settimane non è riuscito più a segnare. Anzi, il digiuno continua e non sembra interrompersi, al netto dei ventitré milioni di euro lordi spesi per il suo stipendio. Un macigno che lo sta portando a fondo, un'etichetta che non è riuscito a scrollarsi. E che probabilmente dovrebbe cercare di liberare.
In tutto questo basti vedere quanto successo con Federico Chiesa un anno fa. Arrivato a dodici mesi dalla scadenza, è stato ceduto al Liverpool quasi per disperazione. Da 100 milioni a poco più di 10, in tre stagione, il passo è davvero brevissimo. Ieri ha giocato il quinto spezzone con i Reds e quindi può vantarsi di essere campione d'Inghilterra. Ecco, magari lo farebbe sottovoce.
Imparando da Chiesa, non è che cambiando c'è una sicurezza di migliorare, tutt'altro. Vlahovic potrebbe aprire a un rinnovo contrattuale che ora sembra davvero difficile, abbassandosi lo stipendio - magari non di molto - e cercando di dare un impulso alla propria carriera. Perché il rischio di finire come Chiesa, campione con medaglia ma senza allori, non è poi così isolato.







