Cosa resta dopo dodici anni di Andrea Agnelli: Stadium e Continassa, i nuovi luoghi della Juve

Dodici anni di scudetti, allenatori, acquisti, polemiche. La presidenza di Andrea Agnelli ha segnato un'era nella storia della Juventus e del calcio italiano. Ma non solo. A cambiare, in questo lungo periodo, i luoghi del club bianconero.

Lo Stadium nasce da lontano. È l’infrastruttura che più di tutte caratterizza i successi di Agnelli, ma in realtà il presidente è arrivato a giochi (quasi) completati. I lavori iniziano nel 2009, l’inaugurazione è del 2011. L’idea, però, nasce a metà anni ’90. Ed è un segnale di continuità tra passato, presente e futuro: post Calciopoli, è soprattutto Blanc, ad della Vecchia Signora pre-Andrea Agnelli, ad aiutare nell’accelerata per arrivare a uno stadio che tanti criticano perché piccolo, ma il resto della Serie A invidia. Anche perché inespugnabile.

La Continassa, il J Medical, il J Hotel. Sono i luoghi della Juve di oggi. Di Agnelli, fino a ieri, di chi arriverà. Per quanto ovviamente vada dato credito a tutti gli altri vertici che vi hanno lavorato nel corso degli anni. L’accordo per il diritto di superficie sull’area del vecchio Delle Alpi è del 2002, ma è tra il 2012 e il 2016 che, attorno al nuovo stadio, crescono il centro sportivo della Juve, il museo, la cittadella del futuro. Tra le tante strutture, spicca il J Medical, un centro medico avanzato fondato nel 2016. E poi gli ultimi arrivi: la sede sociale, all’interno della Continassa, dopo il trasferimento del 2017. A novembre 2019, ecco il J Hotel: un albergo di lusso a due passi dallo Stadium. Una cittadella dello sport, a tutti gli effetti: mentre altrove si litiga sullo stadio, Roma e Milano ma pure Napoli e la lista è lunga, dodici anni di Andrea Agnelli, almeno, lasciano questo.