
Chiellini: "C'è eccitazione per la partita di domenica contro l'Udinese"
Giorgio Chiellini è presente al Salone del Libro. TuttoMercatoWeb.com ha ripreso le parole del dirigente della Juventus:
Sei da sempre al fianco degli Insuperabili e ora anche della Juventus One...
"Sono qui a rappresentare tutte le mie famiglie, tutto quello che mi ha accompagnato in 40 anni. Entro negli Insuperabili da subito, quando avevano bisogno di una mano economica. Ci siamo trovati, ci siamo detti: quanto serve? Budget, progetto… e così è partito tutto. Cominciata con una scuola calcio semplice, ora sono 20 Academy in giro per l’Italia, progetti anche all’estero. Parallelamente, ora che sono rientrato in Juventus sono contento di portare avanti un progetto, ho trovato al mio ritorno il progetto Juventus One. Tutti siamo in eccitazione per la partita la domenica, ma la Juve è anche tanto altro, guarda avanti, è inclusione. Juventus One è uno di questi progetti. Non ci farà segnare goal domenica, ma dà tanto di più nel contesto anche della città di Torino".
Ti saresti impegnato in questi ambiti anche senza la tua esperienza da calciatore?
"Sì, sicuramente mi sarei impegnato in questi ambiti, i valori sono quelli. Avrei fatto qualcosa nello sport, avrei aiutato chi aveva bisogno, avrei trovato il mondo per aiutarli".
Ci racconti qualche aneddoto con i ragazzi?
"Dopo essermi rotto il ginocchio nel 2018 e dopo pochi giorni ricevo il video dei ragazzi che mi dicono: puoi venire a giocare qui da noi. Una storia che mi porto dentro, cerco di dedicare un po' di tempo a loro ogni anno. Per quanto riguarda Juventus One devo ancora scriverla la storia, quello che vorrei fare è più avanti, quello che sogno io è che ci sia un campionato dove la Juventus vada a giocarsela e che gli atleti siano tesserati da Juventus: il primo tesserato, questa è la foto che vorrei vedere nella mia storia alla Juventus. Questa è una delle tante cose che vorrei vedere. In una società come la Juve è bello avere persone dietro che pensano a tante cose e poi ti portano ad avere queste tante storie da raccontare.
Marco Tealdo, dirigente di Juventus One
Sul progetto Juventus One...
"Da oggi in poi deve diventare patrimonio di tutti e raccontarci. Juventus One è un punto d’incontro, un punto in cui le persone hanno ritrovato slancio usando lo strumento del calcio. Juventus One è vietato ogni forma di pietismo e abilismo. Non sono persone sfortunate, ma sono veri e propri atleti. Un posto dove la dignità è al primo posto. Juventus One è in primis una squadra di calcio. Quello vero, lo stesso di Giorgio. Abbiamo preso le distanze dal calcio-terapia, Juventus One è voler essere atleti e avere l’ambizione di vincere. Saper gestire la vittoria e la sconfitta, essere puntuali agli allenamenti, saper gestire le scelte dell’allenatore: insomma, l’essenza di essere calciatore. Non è buonismo, né pietismo ed è su questo che facciamo leva. L’incontro con Juventus è stato un detonatore, ci ha permesso di amplificare il nostro pensiero e considerare le persone degli atleti veri e propri".
Sei da sempre al fianco degli Insuperabili e ora anche della Juventus One...
"Sono qui a rappresentare tutte le mie famiglie, tutto quello che mi ha accompagnato in 40 anni. Entro negli Insuperabili da subito, quando avevano bisogno di una mano economica. Ci siamo trovati, ci siamo detti: quanto serve? Budget, progetto… e così è partito tutto. Cominciata con una scuola calcio semplice, ora sono 20 Academy in giro per l’Italia, progetti anche all’estero. Parallelamente, ora che sono rientrato in Juventus sono contento di portare avanti un progetto, ho trovato al mio ritorno il progetto Juventus One. Tutti siamo in eccitazione per la partita la domenica, ma la Juve è anche tanto altro, guarda avanti, è inclusione. Juventus One è uno di questi progetti. Non ci farà segnare goal domenica, ma dà tanto di più nel contesto anche della città di Torino".
Ti saresti impegnato in questi ambiti anche senza la tua esperienza da calciatore?
"Sì, sicuramente mi sarei impegnato in questi ambiti, i valori sono quelli. Avrei fatto qualcosa nello sport, avrei aiutato chi aveva bisogno, avrei trovato il mondo per aiutarli".
Ci racconti qualche aneddoto con i ragazzi?
"Dopo essermi rotto il ginocchio nel 2018 e dopo pochi giorni ricevo il video dei ragazzi che mi dicono: puoi venire a giocare qui da noi. Una storia che mi porto dentro, cerco di dedicare un po' di tempo a loro ogni anno. Per quanto riguarda Juventus One devo ancora scriverla la storia, quello che vorrei fare è più avanti, quello che sogno io è che ci sia un campionato dove la Juventus vada a giocarsela e che gli atleti siano tesserati da Juventus: il primo tesserato, questa è la foto che vorrei vedere nella mia storia alla Juventus. Questa è una delle tante cose che vorrei vedere. In una società come la Juve è bello avere persone dietro che pensano a tante cose e poi ti portano ad avere queste tante storie da raccontare.
Marco Tealdo, dirigente di Juventus One
Sul progetto Juventus One...
"Da oggi in poi deve diventare patrimonio di tutti e raccontarci. Juventus One è un punto d’incontro, un punto in cui le persone hanno ritrovato slancio usando lo strumento del calcio. Juventus One è vietato ogni forma di pietismo e abilismo. Non sono persone sfortunate, ma sono veri e propri atleti. Un posto dove la dignità è al primo posto. Juventus One è in primis una squadra di calcio. Quello vero, lo stesso di Giorgio. Abbiamo preso le distanze dal calcio-terapia, Juventus One è voler essere atleti e avere l’ambizione di vincere. Saper gestire la vittoria e la sconfitta, essere puntuali agli allenamenti, saper gestire le scelte dell’allenatore: insomma, l’essenza di essere calciatore. Non è buonismo, né pietismo ed è su questo che facciamo leva. L’incontro con Juventus è stato un detonatore, ci ha permesso di amplificare il nostro pensiero e considerare le persone degli atleti veri e propri".
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