Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroMondiale per ClubCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / juventus / Serie A
Zenga sul Siracusa: "Quando ci sono amore e passione, non conta la categoria"TUTTO mercato WEB
ieri alle 20:38Serie A
di Daniele Najjar
fonte Da Milano, Bruno Cadelli

Zenga sul Siracusa: "Quando ci sono amore e passione, non conta la categoria"

L’ex portiere dell’Inter e della nazionale italiana Walter Zenga ha parlato a margine della Milano Football Week organizzata dalla Gazzetta dello Sport a Milano. Queste le sue parole raccolte da TuttoMercatoWeb.com.

La scelta di Gattuso per la Nazionale?
"Rino ha un curriculum importante, magari non ce lo ricordiamo, ma ha allenato squadre importanti come il Milan, il Napoli, il Marsiglia, il Valencia. E' passato attraverso situazioni delicate che lo hanno fatto crescere. Anche se l'ultimo campionato non lo ha vinto, ha comunque portato a termine un campionato non facile in Croazia. Ritengo che sia la scelta non dico giusta, ma la più logica".

Chivu senza esperienza, ma può fare bene se l'Inter lo supporterà?
"Cristian è un bravo ragazzo, una persona che conosco bene, un amico, gli auguro il meglio. Certo, non è semplice: all'Inter devi vincere. Negli ultimi 4 anni Inzaghi ha raggiunto 2 finali di Champions, ha vinto un campionato, ne ha sfiorati altri due. La società deve aiutarlo in tutti i modi possibili e immaginabili, poi con una campagna acquisti di livello".

Cosa non ha funzionato per l'Inter in finale di Champons? Perdere 5-0 è meglio o peggio?
"Mah, per perdere una finale, la perdi comunque, qualunque sia il risultato, non c'è differenza. Ma è stato difficile commentare una prestazione del genere, è come se non si fosse mai giocata. E' difficile trovare spiegazioni, bisogna ripartire. Pensando che questo rimarrà per sempre come cosa negativa. Rimarrà come macchia".

Sul Siracusa: che lezioni possono essere per i piani alti, i legami che si sono creati?
"Non scelgo le situazioni per i posti, ma per le persone. Come in tutte le situazioni, i razpporti possono finire, anche se non è questo il caso, ma per spiegare che se hai un legame forte con la proprietà, passione e amore, non fa differenza la categoria. Quest'anno ogni volta in cui ero a Siracusa, sentivo il peso della responsabilità per fare qualcosa per la società, per rendere felici i tifosi. E' finita la stagione, abbiamo perso finale Scudetto, però siamo in Serie C, questa settimana ci troveremo: se sarà il caso andremo avanti, altrimenti quello che è stato fatto rimane".


Ad alti livelli, in Nazionale, bisogna ripartire da questi valori?
"Per me è facile parlare di passione e amore, ma è la verità. Dopo un anno in Indonesia sono ripartito dalla Serie D. Non è il posto, ma sono le persone a fare la differenza. Non basta il nome, servono persone con voglia e competenza per portare qualcosa. Non è solo il fatto di essere una figurina presente, il nome. Servono le competenze".

Sul Mondiale per Club dell'Inter: come si affronta e come si riparte?
"Con la consapevolezza che Inter, Juventus, City, PSG e le altre sono sempre le favorite in ogni torneo e quindi partono con la volontà di vincere. Non partecipare tanto per, ma con cognizione di causa. Non si cancellano le serate come quella con il PSG, ma si può ripartire".

Più difficile ripartire per l'Inter o per la Nazionale?
"E' sempre difficile, non c'è una cosa semplice. Quando hai vinto, ti devi confermare, quando hai perso devi ripartire. Il problema fondamentale è non farsi trovare spiazzato, la programmazione. Devi essere sempre pronto con un piano-A ed un piano-B. Vale per il Siracusa, per mio figlio al Casale e per i grandi club".

Le sarebbe piaciuto giocare il Mondiale per Club?
"No, non è una cosa che mi entusiasma. Ho giocato un torneo così nell'83', era carino, c'erano 5 squadre. Ma non è che mi viene da mettere la sveglia alle 3 di notte per vedere le partite".