
18 giugno 2002, la Corea fa fuori l'Italia. Anche grazie al (poco) mitico Byron Moreno
Il 18 giugno del 2002, a Daejon, l'Italia gioca il suo ottavo di finale nel Mondiale nippocoreano. Di fronte c'è la Corea del Sud, padrona di casa, che già con il Portogallo aveva fatto alzare qualche sopracciglio, nonché perplessità. Perché i lusitani erano usciti fra le polemiche di un arbitraggio abbastanza casalingo, per dirla così. L'Italia invece era arrivata seconda nel girone dopo Ecuador, Croazia e Messico. Due gol annullati contro gli scaccorossi, in maniera quasi incredibile visto che erano due topiche clamorose, due con il Messico, praticamente identici. Non sarebbero stati gli ultimi di quella manifestazione iridata, perché il peggio doveva ancora venire.
Due a zero contro l'Ecuador, sconfitta inopinata contro la Croazia, pareggio strappato con le unghie e con i denti contro il Messico. Trapattoni, accusato di difensivismo esasperato, cerca di affrontare la Corea per non soffrire. E ci riuscirebbe, perché dopo pochi minuti va in gol Christian Vieri, con un colpo di testa, dopo avere tremato per un rigore abbastanza generoso e parato da Buffon.
L'arbitro lo conosce chiunque, in Italia. Byron Moreno, faccia poco sveglia e un futuro da aggiustatore di risultati, nonché narcotrafficante, visto che fu arrestato dalla DEA nel 2010 con 6 kg di cocaina. Robetta. Il pareggio nei novanta minuti non è così scandaloso, perché dopo tanti errori sotto porta era stato Seol a pareggiare. Poi nei supplementari succede di tutto: Totti viene toccato in area da un coreano, magari non è rigore, sicuramente non è ammonizione perché c'è stato il contatto. Niente simulazione quindi. E poi? Tommasi segna scattando un metro dietro la linea difensiva della Corea, l'arbitro annulla fra lo stupore di tutti: sarebbe stato il golden gol. Quello che segna Ahn subito dopo.
Due a zero contro l'Ecuador, sconfitta inopinata contro la Croazia, pareggio strappato con le unghie e con i denti contro il Messico. Trapattoni, accusato di difensivismo esasperato, cerca di affrontare la Corea per non soffrire. E ci riuscirebbe, perché dopo pochi minuti va in gol Christian Vieri, con un colpo di testa, dopo avere tremato per un rigore abbastanza generoso e parato da Buffon.
L'arbitro lo conosce chiunque, in Italia. Byron Moreno, faccia poco sveglia e un futuro da aggiustatore di risultati, nonché narcotrafficante, visto che fu arrestato dalla DEA nel 2010 con 6 kg di cocaina. Robetta. Il pareggio nei novanta minuti non è così scandaloso, perché dopo tanti errori sotto porta era stato Seol a pareggiare. Poi nei supplementari succede di tutto: Totti viene toccato in area da un coreano, magari non è rigore, sicuramente non è ammonizione perché c'è stato il contatto. Niente simulazione quindi. E poi? Tommasi segna scattando un metro dietro la linea difensiva della Corea, l'arbitro annulla fra lo stupore di tutti: sarebbe stato il golden gol. Quello che segna Ahn subito dopo.
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