
Sei gare e poi i play-off. Gattuso oltre l'emergenza: ha una missione senza precedenti
Senso di appartenenza. Ritrovare quell'entusiasmo che da ormai quattro anni abbiamo smarrito e la voglia di sacrificarsi per una Nazionale troppo spesso passata in secondo piano. Anche per gli stessi calciatori. L'Italia con Gennaro Gattuso riparte da pochi concetti ma ben chiari. Innanzitutto nessun sotterfugio. I calciatori convocati devono arrivare a Coverciano e farsi curare nel centro tecnico degli Azzurri anche se poi alla fine non potranno essere a disposizione. È importante esserci, fare gruppo anche quando si è infortunati perché l'obiettivo è creare una squadra che ritrovi quei valori che nel 2006 ci portarono lassù, fino alla cima più desiderata. E chi meglio di Gattuso può indicare quella strada? Chi meglio di un giocatore che quel Mondiale per infortunio nemmeno doveva giocarlo e invece alla seconda partita era già in campo?
Non c'è tempo per allenare, per staccare il pass per la prossima Coppa del Mondo bisogna fare leva su altri aspetti. Gattuso lo sa bene ma non per questo si sente meno allenatore. Buffon l'ha detto chiaramente: "La mia Juve era sempre in difficoltà contro il suo Napoli o il suo Milan. L'organizzazione delle sue squadre è chiara e questo i giocatori lo percepiscono". Lui ha rincarato la dose: "Oggi un Gattuso nella mia squadra non troverebbe spazio". Chiaramente un iperbole, ad avercene di Gattuso in questa squadra. Però è stato un modo per ribadire il concetto: l'aspetto tecnico farà la differenza nelle sue scelte, vuole una squadra che possa controllare il gioco e le partite. Anche vincendo tutte le sei gare che mancano da qui alla fine della fase a gironi è molto difficile ribaltare la differenza reti oggi troppo nettamente a favore della Norvegia. E allora bisogna già prepararsi ai play-off che andranno in scena tra il 26 e il 31 marzo 2026: arrivarci in fiducia, senza più quel senso di smarrimento visto a Oslo.
Gattuso è il 23esimo commissario tecnico della storia della nostra Nazionale. In pochi mesi può diventare il nostro salvatore o può a sua volta esser travolto da una Caporetto senza precedenti dovessimo fallire per la terza volta di fila la qualificazione a un Mondiale. A lui è stata affidata la gestione dell'emergenza, dovrà essere lui a risollevare le sorti di un gruppo che ultimamente non è mai stato squadra. Dovrà farlo in fretta perché tra nove mesi sapremo se questo progetto avrà o meno un seguito: per come siamo messi oggi, sarebbe un enorme successo già il solo fatto di esserci in Nord America la prossima estate.
Non c'è tempo per allenare, per staccare il pass per la prossima Coppa del Mondo bisogna fare leva su altri aspetti. Gattuso lo sa bene ma non per questo si sente meno allenatore. Buffon l'ha detto chiaramente: "La mia Juve era sempre in difficoltà contro il suo Napoli o il suo Milan. L'organizzazione delle sue squadre è chiara e questo i giocatori lo percepiscono". Lui ha rincarato la dose: "Oggi un Gattuso nella mia squadra non troverebbe spazio". Chiaramente un iperbole, ad avercene di Gattuso in questa squadra. Però è stato un modo per ribadire il concetto: l'aspetto tecnico farà la differenza nelle sue scelte, vuole una squadra che possa controllare il gioco e le partite. Anche vincendo tutte le sei gare che mancano da qui alla fine della fase a gironi è molto difficile ribaltare la differenza reti oggi troppo nettamente a favore della Norvegia. E allora bisogna già prepararsi ai play-off che andranno in scena tra il 26 e il 31 marzo 2026: arrivarci in fiducia, senza più quel senso di smarrimento visto a Oslo.
Gattuso è il 23esimo commissario tecnico della storia della nostra Nazionale. In pochi mesi può diventare il nostro salvatore o può a sua volta esser travolto da una Caporetto senza precedenti dovessimo fallire per la terza volta di fila la qualificazione a un Mondiale. A lui è stata affidata la gestione dell'emergenza, dovrà essere lui a risollevare le sorti di un gruppo che ultimamente non è mai stato squadra. Dovrà farlo in fretta perché tra nove mesi sapremo se questo progetto avrà o meno un seguito: per come siamo messi oggi, sarebbe un enorme successo già il solo fatto di esserci in Nord America la prossima estate.
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