
Juve, decide Comolli: affari fino a 45 milioni senza controfirma. Giuntoli arrivava a 10
Pieni poteri, o quasi. Il nuovo corso della Juventus è nelle mani di Damien Comolli, ex presidente del Tolosa e oggi direttore generale bianconero, a diretto riporto del CEO Maurizio Scanavino. Ma con amplissimo margine di intervento.
Secondo quanto riferito da Calcio e Finanza, infatti, Comolli - oltre a poter rappresentare la Juve in tutte le sedi istituzionali - potrà infatti definire operazioni di mercato fino a un massimo di 45 milioni di euro, comprendendo anche gli oneri accessori (per esempio le commissioni agli agenti), senza bisogno della controfirma di altri dirigenti. Per arrivare a 75 milioni di euro, invece, è necessaria la firma abbinata dell’amministratore delegato o del presidente del consiglio di amministrazione.
Non sono limiti banali, a ricordarlo ci pensa Tuttosport in edicola oggi. Per esempio, Cristiano Giuntoli poteva operare senza la firma di Scanavino o Ferrero solo fino a 10 milioni di euro, 25 con la firma di uno dei due. Il più vicino ai 45 (limite massimo previsto a livello regolamentare) in anni recenti è stato Fabio Paratici, il cui tetto però arrivava a 25 milioni, che potevano salire a 50 con la firma di Nedved e 75 con quella di Andrea Agnelli. Il dg, inoltre, avrà amplissime deleghe anche in altri settori della vita societaria. Tra i primi obiettivi, quello di nominare ds e dt, come ha spiegato lo stesso Comolli nella sua prima conferenza stampa da dirigente della Vecchia Signora.
Secondo quanto riferito da Calcio e Finanza, infatti, Comolli - oltre a poter rappresentare la Juve in tutte le sedi istituzionali - potrà infatti definire operazioni di mercato fino a un massimo di 45 milioni di euro, comprendendo anche gli oneri accessori (per esempio le commissioni agli agenti), senza bisogno della controfirma di altri dirigenti. Per arrivare a 75 milioni di euro, invece, è necessaria la firma abbinata dell’amministratore delegato o del presidente del consiglio di amministrazione.
Non sono limiti banali, a ricordarlo ci pensa Tuttosport in edicola oggi. Per esempio, Cristiano Giuntoli poteva operare senza la firma di Scanavino o Ferrero solo fino a 10 milioni di euro, 25 con la firma di uno dei due. Il più vicino ai 45 (limite massimo previsto a livello regolamentare) in anni recenti è stato Fabio Paratici, il cui tetto però arrivava a 25 milioni, che potevano salire a 50 con la firma di Nedved e 75 con quella di Andrea Agnelli. Il dg, inoltre, avrà amplissime deleghe anche in altri settori della vita societaria. Tra i primi obiettivi, quello di nominare ds e dt, come ha spiegato lo stesso Comolli nella sua prima conferenza stampa da dirigente della Vecchia Signora.
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