
Minacce di morte a Morata, il 19enne arrestato in lacrime. Ma il messaggio è terribile
Un ragazzo di 19 anni è stato arrestato martedì dalla Policía Nacional con l'accusa di aver inviato gravi minacce di morte ad Alvaro Morata, a sua moglie Alice Campello e ai loro figli. Il messaggio, estremamente violento, è stato recapitato tramite i social sul profilo di Campello, all'indomani del rigore fallito da Morata nella finale di Nations League contro il Portogallo. Il contenuto, agghiacciante, recitava: "Ucciderò tuo marito appena lo vedrò per strada, che cominci a guardarsi le spalle. Non lo lascerò mai solo, nemmeno i bambini. Li ucciderò con le mie mani, spero non si salvi nessuno".
In un'intervista a El Partidazo de COPE, l’ispettore capo Andrés Román ha spiegato come, in soli tre giorni, si sia arrivati all’identificazione del colpevole. "Non sempre serve una denuncia: alcune condotte le rileviamo direttamente", ha detto. Grazie al confronto con precedenti casi di furto d’identità online, è stato possibile risalire all’autore. L’impronta digitale lasciata durante la connessione al web ha consentito la tracciatura del dispositivo.
Il giovane, identificato e raggiunto dagli agenti, è scoppiato in lacrime chiedendo perdono. "Un semplice ragazzo può sembrare innocuo, ma non si sa mai se ci si trovi davanti a uno scherzo o a qualcosa di ben più serio", ha aggiunto Román. Ora sarà un giudice a decidere il destino dell'"odiatore".
In un'intervista a El Partidazo de COPE, l’ispettore capo Andrés Román ha spiegato come, in soli tre giorni, si sia arrivati all’identificazione del colpevole. "Non sempre serve una denuncia: alcune condotte le rileviamo direttamente", ha detto. Grazie al confronto con precedenti casi di furto d’identità online, è stato possibile risalire all’autore. L’impronta digitale lasciata durante la connessione al web ha consentito la tracciatura del dispositivo.
Il giovane, identificato e raggiunto dagli agenti, è scoppiato in lacrime chiedendo perdono. "Un semplice ragazzo può sembrare innocuo, ma non si sa mai se ci si trovi davanti a uno scherzo o a qualcosa di ben più serio", ha aggiunto Román. Ora sarà un giudice a decidere il destino dell'"odiatore".
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