
Toldo: "Chivu ha il talento e le qualità per allenare l'Inter. È un ottimo allenatore"
Intervenuto a margine dell'evento Operazione Nostalgia che si è tenuto al Romeo Menti di Vicenza, Francesco Toldo, ex portiere, tra le altre, di Inter e Fiorentina, ha parlato così ai microfoni del Corriere dello Sport: "Sono tutti carini, è veramente un bel ricordo perché l'esempio che abbiamo lasciato lo si vede anche adesso. Sono felice quando vedi le persone che dopo tanti anni che hai smesso sono sempre attuali, vicine a te e sorridenti, questo vuol dire che hai dato un buon esempio".
Che differenze ci sono tra il suo calcio e quello attuale?
"Ce ne sono tante. Oggi c'è molta più preparazione fisica, ci sono molte più regole da rispettare, hanno inserito il contatto e non ci sono più quelle entrate di una volta che rendevano anche uniche le partite, c'è più rispetto del fisico degli avversari e, forse, bisognerebbe ci fosse più attaccamento alle squadre, ma spero che le società lavorino per questo".
L'Inter poteva vincere tutto e non ha vinto niente. Oggi sulla panchina dei nerazzurri c'è Chivu, che lei conosce molto bene.
"Certamente Cristian è un ottimo allenatore, anche se ha l'esperienza da giovane. Credo che abbia il talento e le qualità per allenare l'Inter. Auguro il meglio all'Inter e spero che vada il più avanti possibile al Mondiale per Club e, anche se siamo arrivati secondi in Champions League, siamo sempre una grande squadra e una grande società".
L'Italia ha molte meno certezze rispetto al passato. Gattuso non è un salto nel buio?
"È un percorso abbastanza difficile quello della Nazionale perché è fatta da ragazzi italiani, a cui se non diamo spazio fin da giovani faticano a imporsi da grandi. A livello giovanile siamo nei primi posti, poi quando c'è da fare il salto nei professionisti c'è poco spazio perché si acquistano tanti stranieri che prendono il posto per un motivo o per l'altro agli italiani. Vorrei un cambio di tendenza, vorrei potessero arrivare a dir la loro con più quantità".
Che differenze ci sono tra il suo calcio e quello attuale?
"Ce ne sono tante. Oggi c'è molta più preparazione fisica, ci sono molte più regole da rispettare, hanno inserito il contatto e non ci sono più quelle entrate di una volta che rendevano anche uniche le partite, c'è più rispetto del fisico degli avversari e, forse, bisognerebbe ci fosse più attaccamento alle squadre, ma spero che le società lavorino per questo".
L'Inter poteva vincere tutto e non ha vinto niente. Oggi sulla panchina dei nerazzurri c'è Chivu, che lei conosce molto bene.
"Certamente Cristian è un ottimo allenatore, anche se ha l'esperienza da giovane. Credo che abbia il talento e le qualità per allenare l'Inter. Auguro il meglio all'Inter e spero che vada il più avanti possibile al Mondiale per Club e, anche se siamo arrivati secondi in Champions League, siamo sempre una grande squadra e una grande società".
L'Italia ha molte meno certezze rispetto al passato. Gattuso non è un salto nel buio?
"È un percorso abbastanza difficile quello della Nazionale perché è fatta da ragazzi italiani, a cui se non diamo spazio fin da giovani faticano a imporsi da grandi. A livello giovanile siamo nei primi posti, poi quando c'è da fare il salto nei professionisti c'è poco spazio perché si acquistano tanti stranieri che prendono il posto per un motivo o per l'altro agli italiani. Vorrei un cambio di tendenza, vorrei potessero arrivare a dir la loro con più quantità".
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