
Infantino ci prova col Mondiale per Club. La gara d'esordio non è certo imperdibile
Non contento del calendario già intasato, il presidente FIFA Gianni Infantino tenta di rilanciare il Mondiale per Club con un nuovo format che non è altro che la fedele trasposizione del Mondiale di Calcio per nazionali: 32 squadre al via, sede in un unico Paese, gare secche e d'estate. In barba al calendario già super-intasato. Edizione inaugurale negli Stati Uniti, una sorta di prova in vista dei Mondiali del 2026.
Presenti 12 squadre europee, 6 sudamericane, 4 per Asia, Africa e Nordamerica. Una per l'Oceania e una rappresentante USA in qualità di paese organizzatore. L'impressione è che dai quarti di finale ci troveremo di fronte a una sorta di replica della UEFA Champions League con sole squadre europee: Real Madrid, Bayern, PSG e Manchester City inevitabilmente favorite, oltre all'Inter. Juventus, Atlético, Chelsea e Dortmund subito dietro.
Ma fuori dall'Europa, a chi dobbiamo guardare con interesse? Gli USA hanno scelto di essere rappresentanti dall'Inter Miami per poter far godere il mondo della presenza di Lionel Messi. Squadra vintage, una sorta di Barcellona dei tempi che furono con Luis Suarez, Sergio Busquets e Jordi Alba. Le brasiliane hanno una marcia in più in tutto il continente americano, infatti ci sono quattro rappresentanti: Palmeiras, Flamengo, Botafogo e Fluminense. Attenzione soprattutto a Estêvão del Palmeiras, 18enne ala destra già acquistato dal Chelsea, ma che gli verrà concesso con ogni probabilità di giocare il torneo col “verdao”. Occhio anche alle due grandi d'Argentina, River Plate e Boca Juniors: soprattutto attenzione a Franco Mastantuono, talento sopraffino del River che al termine del torneo andrà al Real Madrid. Nelle messicane in corsa si possono trovare grandi campioni che furono: su tutti Sergio Ramos, oggi al Monterrey. Solo una squadra rappresenta la ricchissima Arabia Saudita: l'Al Hilal di Simone Inzaghi. Si parte domenica alle 2 di notte con la non certo imperdibile Al Ahly-Inter Miami. Forse gli organizzatori potevano pensare a qualcosa di meglio per iniziare.
Presenti 12 squadre europee, 6 sudamericane, 4 per Asia, Africa e Nordamerica. Una per l'Oceania e una rappresentante USA in qualità di paese organizzatore. L'impressione è che dai quarti di finale ci troveremo di fronte a una sorta di replica della UEFA Champions League con sole squadre europee: Real Madrid, Bayern, PSG e Manchester City inevitabilmente favorite, oltre all'Inter. Juventus, Atlético, Chelsea e Dortmund subito dietro.
Ma fuori dall'Europa, a chi dobbiamo guardare con interesse? Gli USA hanno scelto di essere rappresentanti dall'Inter Miami per poter far godere il mondo della presenza di Lionel Messi. Squadra vintage, una sorta di Barcellona dei tempi che furono con Luis Suarez, Sergio Busquets e Jordi Alba. Le brasiliane hanno una marcia in più in tutto il continente americano, infatti ci sono quattro rappresentanti: Palmeiras, Flamengo, Botafogo e Fluminense. Attenzione soprattutto a Estêvão del Palmeiras, 18enne ala destra già acquistato dal Chelsea, ma che gli verrà concesso con ogni probabilità di giocare il torneo col “verdao”. Occhio anche alle due grandi d'Argentina, River Plate e Boca Juniors: soprattutto attenzione a Franco Mastantuono, talento sopraffino del River che al termine del torneo andrà al Real Madrid. Nelle messicane in corsa si possono trovare grandi campioni che furono: su tutti Sergio Ramos, oggi al Monterrey. Solo una squadra rappresenta la ricchissima Arabia Saudita: l'Al Hilal di Simone Inzaghi. Si parte domenica alle 2 di notte con la non certo imperdibile Al Ahly-Inter Miami. Forse gli organizzatori potevano pensare a qualcosa di meglio per iniziare.
Altre notizie
Ultime dai canali







Primo piano