
Juventus, Bremer racconta il calvario: "Il peggio all'inizio, non è stato un crociato normale"
Un calvario lungo 10 mesi, ma ora Gleison Bremer è pronto a riprendersi la Juventus. Il difensore brasiliano ha raccontato questo brutto periodo in un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Il peggio è stato l’inizio, quando il chirurgo mi ha detto che sarei dovuto stare fermo nove mesi e non sei/sette come capita solitamente a chi si rompe il crociato. Il mio purtroppo non è stato un crociato normale, ma ora sto bene e guardo avanti. Tornerò ai miei livelli".
Come si è trovato al rientro in campo 304 giorni dopo il grave infortunio?
"Ho provato una sensazione bellissima dopo tanti mesi di lavoro e sacrificio, mi sono sentito a mio agio. Ovviamente mi manca ancora qualcosa a livello fisico, però sono sulla strada giusta. Ai primi contrasti ho avvertito un po’ di paura, ma credo sia normale, poi è andato tutto in automatico: quando non ci pensi, va meglio. Adesso il mio obiettivo è giocare le prossime tre amichevoli per raggiungere la condizione migliore".
Il nuovo Bremer sarà più forte anche di quello che giganteggiava in difesa prima dell’intervento?
"Sì, perché quando stai fuori tanti mesi inizi a guardare le cose da un punto di vista diverso, non soltanto come calciatore. Il nuovo Bremer sarà più cattivo e in campo sarà sempre al cento per cento".
Chi deve ringraziare maggiormente?
"Tutta la Juventus, lo staff medico, il mio fisioterapista personale, mia moglie e la mia famiglia. Sono stati mesi duri a livello mentale. Mi sono confrontato anche con Chiellini, che ha avuto un infortunio come il mio pochi anni fa. Ho sempre parlato tanto con Giorgio, anche quando non era ancora un nostro dirigente, e adesso averlo qui vicino penso sia importante non soltanto per me ma per tutta la squadra".
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