
Ferrarese: "La Serie C è una baraonda. I presidenti devono fidarsi di chi conosce il calcio”
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Ospite delle frequenze di TMW Radio, all'interno della trasmissione 'A Tutta C', Claudio Ferrarese, ex ds della Lucchese, ha analizzato i temi più caldi del campionato di terza serie:
Direttore, in Serie C abbiamo visto un po’ di tutto, ma senza dubbio le criptovalute sono una prima volta assoluta. Come legge questa novità legata all’ingresso della House of Doge nel calcio, e nello specifico alla Triestina?
"Hai detto bene: non conosciamo direttamente questa realtà e quindi non possiamo giudicare. L’auspicio è che possa essere un’opportunità per una società storica come la Triestina. Speriamo che questo gruppo sia solido e faccia le cose nel modo giusto. La Lega Pro è diventata ormai una sorta di “baraonda”, basta guardare quello che è successo la scorsa stagione e ciò che continua ad accadere tra Reggina, Triestina, Poggibonsi… c’è sempre un po’ di caos. Troppe problematiche che impediscono di partire con il campionato in modo regolare: penalizzazioni, punteggi sfalsati già dall’inizio. È una mia riflessione, poi è chiaro che ci sono regole da rispettare e bisogna adeguarsi".
Restando sul tema societario: spesso capita che i club di calcio finiscano in balia di imprenditori che non conoscono a fondo questo mondo. Non sarebbe utile pensare a un percorso formativo anche per i presidenti?
"Il discorso è complesso e ci sarebbe da parlarne a lungo. È vero: tanti presidenti vogliono fare tutto da soli, costruire la squadra, prendere decisioni senza confrontarsi. Questo può togliere credibilità e creare difficoltà. Noi direttori sportivi dobbiamo essere bravi a far capire certe cose, magari assecondando i presidenti su qualche scelta, ma sempre guidandoli. Non è semplice, perché spesso non conoscono i giocatori, la loro storia, le dinamiche di un gruppo. Così si rischiano incomprensioni con gli allenatori, che magari avevano idee diverse sulla rosa. Poi c’è la gestione societaria: anche lì si vedono situazioni complicate, e talvolta sembra che non ci sia la volontà di farsi aiutare da chi ha esperienza".
Passiamo al campo: siamo al quarto turno di Serie C. Questa giornata propone sfide interessanti come Renate-Brescia, Juventus Next Gen-Arezzo e soprattutto Cosenza-Catania. Sono questi i match di cartello?
"Sì, assolutamente. Renate-Brescia è già una sfida importante: sette punti per il Renate, sei per il Brescia, sarà un bel confronto. Anche Juventus Next Gen-Arezzo è interessante, con i toscani primi in classifica dopo tre vittorie consecutive. E poi Cosenza-Catania è una partita di grande fascino: due piazze che meriterebbero una categoria superiore. In realtà la Serie C è tutta così: campionato duro, difficile, senza partite scontate. Basta vedere la Pergolettese che la scorsa settimana ha rifilato tre gol al Cittadella. È una categoria dove chi retrocede deve adattarsi in fretta, altrimenti rischia".
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