
Ricorso di Andrea Agnelli sul caso plusvalenze. Udienza alla Corte di Giustizia UE
Si è tenuta nella giornata di ieri l’udienza riguardante il ricorso presentato da Andrea Agnelli al TAR del Lazio, in merito alla squalifica inflitta per il caso delle plusvalenze, una questione che è arrivata fino alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
L’ex presidente della Juventus, che ha lasciato il suo incarico nel novembre 2022, secondo quanto riportato da Tuttosport, ha chiesto di esaminare la compatibilità tra il sistema della giustizia sportiva italiana e le normative europee, considerando la sentenza del Tribunale FIGC che aveva portato a un divieto di 24 mesi da qualsiasi attività federale, con una richiesta di estensione anche a livello UEFA e FIFA.
Nel giugno 2024, il TAR del Lazio ha deciso di rinviare alla Corte UE tre domande pregiudiziali, accogliendo in parte le richieste dell’ex dirigente bianconero. Durante l’udienza, ciascuna parte ha ribadito le proprie posizioni senza particolari colpi di scena, chiudendo così la prima fase di questa vicenda.
Il punto cruciale per Agnelli riguarda il presunto abuso di potere da parte della giustizia sportiva e, in particolare, la mancanza di motivazione nelle sentenze. Secondo l’ex presidente, le condotte contestate riguardano violazioni di natura contabile e di bilancio, che non avrebbero alcuna connessione diretta con l’attività sportiva.
Agnelli sostiene quindi che le decisioni prese dalla Corte d’Appello FIGC e confermate dal Collegio di Garanzia del CONI siano sostanzialmente illegittime, poiché basate su violazioni che non rientrano nella sfera strettamente sportiva e quindi non di competenza dei giudici federali.
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